
Ha superato gli obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2020 con un anno di anticipo, fissando nuovi sfidanti target per il 2030 basati su dati scientifici. E oggi Lenovo, gigante tecnologico con un bilancio da 71,62 miliardi di dollari presente in 180 mercati in tutto il mondo, rilancia puntando a raggiungere le zero emissioni nel 2050. In questa intervista a Economy, Laura Quatela, vicepresidente senior e chief legal officer di Lenovo, spiega come è riuscita a guidare il gruppo a bruciare le tappe della sostenibilità, e perché l’obiettivo di lungo termine non sia uno slogan ma un impegno concreto e realizzabile, a patto di stabilire una serie di passi intermedi e di monitorarli in modo attento e sistematico.
Nel 2020, Lenovo ha superato i propri obiettivi di riduzione delle emissioni con un anno di anticipo rispetto alle previsioni. Come ci siete riusciti?
Focalizzazione, focalizzazione e ancora focalizzazione! Si potrebbe pensare che ci fossimo posti degli obiettivi troppo facili ma non è così, erano invece ambiziosi in termini di abbattimento delle emissioni di gas serra. Abbiamo maturato una lunga esperienza sul campo in materia e ci lavoriamo con un gruppo ridotto ma dedicato. Ci siamo semplicemente concentrati sul raggiungimento di questi obiettivi nel minor tempo possibile, premessa necessaria per poter realisticamente ambire a raggiungere quelli ancor più ambiziosi di lungo termine.
Come vi siete organizzati?
Da un lato abbiamo un gruppo di manager molto snello a livello corporate, responsabile dell’Esg in tutto il gruppo; dall’altro in ognuno dei nostri business abbiamo integrato piccoli gruppi che seguono anche marketing e comunicazione, focalizzati sui temi Esg. La nostra responsabilità è coordinare tutte queste iniziative e attività. È grazie a questo team più ampio che siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi.
Lenovo ha ora stabilito nuovi obiettivi basati su dati scientifici per il 2030. Quali sono i punti più importanti?
Gli obiettivi di ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra sono probabilmente quelli sui quali siamo più focalizzati per il 2030. In Lenovo abbiamo una cultura degli impegni: prima di assumerne li studiamo e analizziamo con grande attenzione. Così abbiamo deciso che per definire in modo credibile l’obiettivo di zero emissioni per il 2050 dovevamo prima darci degli obiettivi interni, così da assicurarci di misurare, tracciare tutti i passi che dobbiamo fare per raggiungere davvero il grande target che ci siamo posti. Abbiamo deciso di utilizzare come nostro sistema di management lo schema della Science based targets initiative – Sbti, Iniziativa degli obiettivi basati sulla scienza, un partenariato promosso dal Global compact dell’Onu: ndr -. Lavoriamo in stretta collaborazione con Sbti sia per stabilire i nostri obiettivi interni che per costruire il nostro impegno per il 2050, che non abbiamo ancora annunciato ufficialmente: speriamo di farlo in autunno, dopo che la stessa Science based targets initiative l’avrà validato. La cosa più importante per me sono proprio questi passi intermedi, che al di là dell’annuncio di voler essere net zero nel 2050 monitorano in modo concreto e puntuale il cammino verso il grande obiettivo.
L’obiettivo net zero per il 2050 è raggiungibile?
Crediamo di sì. Ci siamo presi del tempo, molti nostri competitor l’hanno annunciato prima di noi. Non volevamo fare un annuncio di questa portata senza avere una strategia e una struttura già operative. Abbiamo lavorato con Sbti testando sul campo i loro standard per net zero, ora stiamo validando il nostro piano sulla base di quegli standard. Sentiamo di aver posto le basi strutturali e di fiducia per farcela: visto tutto questo lavoro preparatorio riteniamo che l’obiettivo net zero 2050 sia davvero raggiungibile.
Più in generale, quanto è importante per Lenovo trovare soluzioni per rendere la tecnologia sostenibile?
Il nostro motto è Smarter technology for all: una tecnologia più smart ha l’obbligo di costruire un futuro migliore e anche più sostenibile attraverso prodotti e servizi. Per la nostra strategia più ampia consideriamo la sostenibilità e gli impegni Esg, non solo ambientali ma anche sociali e di governance, essenziali per mantenere la nostra promessa di una tecnologia più smart per tutti. E quando diciamo per tutti, intendiamo accessibile a tutti. Una delle nostre iniziative è quella del Product diversity office, uno sforzo per rivedere la nostra offerta di prodotti e servizi così da assicurarci che sia davvero accessibile, indipendentemente dalle capacità e dalle limitazioni. La nostra divisione Esg è dunque inclusiva, comprende anche a tuti gli effetti gli aspetti sociali e di governance.
Il passaggio dal prodotto al servizio, che oltre ad essere una tendenza globale è anche una delle vostre caratteristiche distintive, aiuta a focalizzarsi sulla sostenibilità?
Credo di sì, è ancora una volta un nostro dovere accompagnare i consumatori nel loro cammino nel mondo della sostenibilità. Quindi attraverso il nostro Solutions and service group abbiamo una forte motivazione a trovare soluzioni per aiutare i consumatori. In Lenovo ritengo ci sia un buon equilibrio tra la focalizzazione sulle opportunità di business e quello sull’impegno per la corporate citizenship, l’impatto sociale del gruppo.
Quali sono gli scopi e le attività principali della Lenovo Foundation?
Il principale scopo è educativo: far sì che la tecnologia più smart abiliti un maggior numero di opportunità educative nel mondo. Ci basiamo molto sulle nostre community, siamo una “global local company“: dal livello corporate cerchiamo di aiutare le organizzazioni locali a dare una risposta consapevole ai bisogni delle comunità. Molta della nostra filantropia è guidata dai nostri dipendenti, dalle loro scelte su cosa vogliono sostenere.
Come avvocato specializzato in temi Esg, ritiene che il livello e le prospettive delle azioni delle imprese in generale siano all’altezza degli sfidanti obiettivi climatici?
È un work in progress: vediamo cosa è necessario fare per migliorare le condizioni del pianeta, e operiamo con una sorta di informazioni in tempo reale. Certamente da qui al 2050 molto cambierà: per esempio spero di vedere una netta crescita delle tecnologie sostenibili che ci potranno aiutare a raggiungere gli obiettivi. Non sappiamo quali tecnologie avremo a disposizione nel 2040 per sostenere il nostro sforzo, ma siamo fortemente impegnati a studiare e a cercare di individuarle. Il nostro braccio finanziario sta anche investendo in startup che sviluppano tecnologie sostenibili, facendo attenzione che procedano a loro volta in modo sostenibile.
Esiste una tecnologia che ancora non conosciamo che ha potenzialità disruptive in termini di sostenibilità?
Credo di sì, anche se non sappiamo ancora quale. Un nostro stretto partner in questo viaggio è la divisione Lenovo R&d, che ricerca e analizza in modo molto attento e continuo le nuove tecnologie per vedere quali sono disponibili per aiutare noi, ma anche da proporre ai consumatori per aiutarli sulla strada della sostenibilità. Siamo in costante ricerca, sia con il nostro R&d che con la divisione investimenti e con la nostra sezione Esg. Stiamo facendo partnership con aziende in tutto il mondo e condividendo con loro la ricerca di queste tecnologie, in una modalità che spero diventerà sempre più open source. Dobbiamo aumentare il livello di collaborazione allo scopo di investire in modo adeguato e rendere queste tecnologie disponibili anche a livello commerciale.