
“Non possono essere i più deboli a pagare colpe che non hanno. Il Covid mette a dura prova la capacità di famiglie e imprese di ripagare i propri debiti in tempo. Per questo, oltre alle moratorie, deve essere modificata la normativa sui crediti deteriorati”. Lo ha scritto il presidente della Commissione per gli affari costituzionali al Parlamento Europeo e vicepresidente del Partito Popolare Europeo – Antonio Tajani, in una lettera indirizzata al presidente della Commissione Ursula von der Leyen, al vicepresidente esecutivo Dombrovskis e ai commissari McGuinness, Gentiloni e Breton, mette in guardia dal rischio di una stretta creditizia per famiglie e imprese. “In questo contesto economico e sociale, 90 giorni di mancati pagamenti sono troppo pochi per qualificare un credito come deteriorato. Vanno modificate anche le norme sui requisiti patrimoniali delle banche. In tempi duri come questi, il rigore e la rigidità possono avere conseguenze gravi. Servono, invece, buon senso e flessibilità. Le banche devono essere messe in condizione di canalizzare i propri investimenti verso l’economia reale per sostenere imprese, commercianti, agricoltori, liberi professionisti e famiglie” ha aggiunto Tajani.