Superbonus Pil

Con il Superbonus 110 lo stato non ci ha poi perso così tanto. Anzi, se fosse mantenuto a regime ne avrebbero un giovamento le casse statali. A dirlo è un’analisi di fondazione commercialisti e del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

Nel documento si legge: “Stimiamo un impatto molto positivo del Superbonus 110% sugli investimenti in edilizia e, quindi, sul Pil, oltre che sull’occupazione”. Nell’analisi si para in modo esplicito di investimenti aggiuntivi nel settore costruzioni e, per il sistema delle
interconnessioni settoriali, in tutti gli altri settori dell’economia, pari a 96 miliardi di euro. A tale spesa indotta – continua – corrisponde un costo lordo per lo Stato, rappresentato dalle detrazioni fiscali maturate in aggiunta a quelle ordinarie, pari a poco più di 97 miliardi di euro. Di conseguenza, anche se in un orizzonte temporale più ampio corrispondente a circa un quinquennio, si stima un incremento di Pil di quasi 91 miliardi di euro e di gettito fiscale di circa 37 miliardi di euro. Pertanto, a regime, il costo netto per lo Stato del Superbonus 110% è stimato pari a 60 miliardi di euro e, quindi, nettamente inferiore all’incremento del Pil. In pratica, secondo il modello qui presentato, il moltiplicatore sul Pil della spesa aggiuntiva indotta dal Superbonus è pari a 0,95, mentre l’effetto di retroazione fiscale, cioè l’incremento di gettito rispetto all’incremento di spesa pubblica, è pari al 38%”.

Anche i dati del Mef confermano la misura del Superbonus

Continua, infatti, il report: “Queste conclusioni trovano un’importantissima conferma nei dati resi noti dal Mef nell’Audizione del 23 maggio 2023, laddove, sulla base delle stime di impatto dei bonus edilizi sul Pil nominale gli effetti macroeconomici e di finanza pubblica del Superbonus 110%  per il periodo 2021-2025 (per altro, limitate al solo impatto del Superbonus e del bonus facciate) si ricava un valore complessivo di incremento del Pil, per i cinque anni presi in considerazione, di 121 miliardi di euro (dato persino superiore alle nostre stime che, come detto, si assestano a 91 miliardi di euro)”.

Quanto è cresciuto il settore costruzioni grazie ai bonus edilizi

I dati Istat di contabilità nazionale relativi al biennio 2021-2022, mostrano che il valore aggiunto nel settore costruzioni si è incrementato di 36 miliardi di euro, rispetto all’anno base 2020, a fronte di un incremento del valore aggiunto totale di 311 miliardi di euro, mentre la spesa per investimenti nell’edilizia residenziale si è incrementata di 61 miliardi circa (52,5 miliardi se viene posto ad anno base del confronto il 2019 anziché il 2020). Infine, i dati Istat sul mercato del lavoro mostrano, nel triennio 2020-2022, sempre in termini cumulati, un incremento di occupazione di 353 mila unità nel settore delle costruzioni rispetto al calo generale di un milione e 289 mila occupati.

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