Superbonus 110%, ultime notizie: alla vigilia del voto alla Commissione Finanze della Camera e della discussione nell’Aula di Montecitorio, secondo fonti parlamentari e di governo raccolte dall’Ansa è saltata la possibilità di effettuare la detrazione in 10 anni. Il pacchetto di emendamenti riformulati non conterrebbe più questa ipotesi. Eppure il sottosegretario al Mef Federico Freni aveva affermato che il governo era al lavoro per introdurre questa possibilità, in modo che anche chi, per incapienza fiscale, non è in grado di farlo in 5 anni, potesse detrarre, abbattendo le rate annuali con l’estensione a 10 anni. Lo stop sarebbe arrivato dalla Ragioneria generale dello Stato, che considera la misura troppo onerosa. La possibilità sarà invece garantita a banche e imprese che hanno acquistato crediti.
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Superbonus 110%, ultime notizie: no alla detrazione in 10 anni, sì a remissione in bonis e proroga unifamiliari
Tra le novità contenute negli emendamenti, figura la cosiddetta remissione in bonis per le opzioni di cessione o sconto in fattura relative ai crediti derivanti da spese sostenute nel 2022: se il contratto di cessione alle Entrate non è stato concluso entro il 31 marzo, il titolare di un credito potrà effettuare la comunicazione all’Agenzia attraverso questo strumento. I tempi si allungano fino al 30 novembre, e a ciò si aggiunge il pagamento di una sanzione di 250 euro. La cessione può essere eseguita a favore di banche e assicurazioni. Per quanto riguarda la proroga per le unifamiliari, deve ancora essere ufficializzata la proroga per i lavori agevolati dal 110% per i quali il committente aveva raggiunto il Sal del 30% allo scorso 30 settembre. Dal termine attuale del 31 marzo, si dovrebbe passare non più al 30 giugno ma al 30 settembre.
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Si estende l’esclusione della responsabilità solidale negli illeciti
Il decreto governativo del 16 febbraio ha escluso la responsabilità solidale negli illeciti per i cessionari dei crediti d’imposta che dimostrino di aver acquisito i crediti d’imposta e che siano in possesso della documentazione, tra cui il titolo edilizio abitativo dell’intervento, come la Cilas, la visura catastale dell’immobile e la delibera condominiale. Una nuova modifica contenuta negli emendamenti estende l’ambito dell’esclusione dal concorso nella violazione a tutti i cessionari che acquistano i crediti d’imposta da una banca o da un’altra società che appartiene al gruppo bancario dello stesso istituto, ma anche da una società quotata o da un’altra società che fa riferimento alla stessa società quotata, se il soggetto cedente rilascia un’attestazione di possesso della documentazione prevista.
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