Secondo l’indice Desi (digitalizzazione dell’economia e della società), con cui la Commissione Ue da quasi 10 anni monitora i progressi compiuti dagli stati membri, l’Italia occupa il 20° posto per indice di digitalizzazione.
Per le nostre Pmi digitalizzazione basica ma sopra la media Ue
Risultato piuttosto preoccupante, nonostante alcuni segnali positivi. Ad esempio, il 69% delle Pmi italiane ha raggiunto un livello base d’intensità digitale, percentuale al di sopra della media europea del 60%. Negli ultimi anni, poi, si è prestata maggiore attenzione all’adozione di misure per lo sviluppo di competenze digitali, promuovendo azioni tra loro integrate. Il Pnrr, il Piano italiano per la Ripresa e la Resilienza è il più esteso dell’Ue, per un valore di circa 191,5 miliardi, di cui il 25,1% destinato alla transizione digitale. Le misure volte a migliorare le competenze digitali di base della popolazione, ad aumentare l’offerta formativa in materia di competenze digitali avanzate, a riqualificare la forza lavoro si accompagnano agli investimenti in sviluppo e diffusione delle tecnologie.
Gli italiani invece in competenze digitali sono sotto la media Ue
L’indice Desi, però, ci posiziona ancora al 25º posto per digitalizzazione del capitale umano: solo il 42% della popolazione tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base (contro una media Ue del 56%) e solo il 22% dispone di competenze digitali superiori (valore che sale al 31% nell’Ue). La percentuale di specialisti Tic (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) in Italia è pari al 3,6% dell’occupazione totale, ancora al di sotto della media Ue (4,3%). Solo l’1% delle imprese italiane poi eroga ai propri dipendenti formazione in materia di Tic, cinque punti percentuali al di sotto della media europea.
Con Diginnova Fonarcom innova le aziende
Tuttavia, nel 2020 l’Italia ha varato la sua prima Strategia Nazionale per le Competenze Digitali. Un ruolo chiave spetta alla coalizione italiana per le competenze e le occupazioni digitali, nata da Repubblica Digitale. Dal suo avvio, quasi 200 organizzazioni hanno contribuito con oltre 220 progetti. Tra i componenti dell’Assemblea Nazionale, che ne indirizza le attività, anche il fondo interprofessionale per la formazione continua Fonarcom. Precisa il presidente Andrea Cafà: «Fonarcom è stato il primo fondo a puntare sullo sviluppo delle competenze digitali come asset strategico per la crescita del Paese. Il fondo finanzia eventi, workshop e seminari per promuovere la cultura della formazione continua, prevedendo un contributo aggiuntivo per le iniziative che approfondiscano i temi della digital transformation, dell’alfabetizzazione digitale e della digital innovation applicata ai processi aziendali. Digitalizzazione, innovazione, internazionalizzazione e riorganizzazione aziendale sono poi alcune delle voci di cui si compone Diginnova, l’avviso Fonarcom con cui a oggi, abbiamo finanziato piani formativi per 8 milioni di euro».