Stati Uniti, in una settimana 70 mila disoccupati in più da virus

I numeri rilasciati giovedì dal Dipartimento americano del Lavoro – oltre a un’analisi preliminare di dati ancora più recenti – forniscono la prima dura conferma che il nuovo coronavirus sta portando l’economia degli Stati Uniti a una brusca battuta d’arresto. Il governo ha riferito che il numero di richieste di disoccupazione iniziali è salito a 281.000 la scorsa settimana, in netto aumento rispetto ai 211.000 della settimana precedente. Questo aumento di 70.000 richieste iniziali è maggiore di qualsiasi movimento settimanale che si è verificato durante (o dopo) la crisi finanziaria del 2008.

Ma questi numeri sottovalutano anche la caduta libera dell’economia, in quanto riflettono lo stato dell’economia della scorsa settimana. Sulla base delle notizie preliminari di questa settimana da 15 stati, è già chiaro che le richieste iniziali saliranno alle stelle la prossima settimana, molto probabilmente a livelli mai visti prima.

I numeri per lo stato di Washington, dove la pandemia di coronavirus ha preso piede in precedenza e ha avuto un forte impatto, sono particolarmente notevoli. Lì, le richieste di disoccupazione sono più che raddoppiate la scorsa settimana, e sono ora a livelli registrati durante le profondità dell’ultima recessione.

Washington è un caso di studio particolarmente rilevante perché ha imposto misure di contenimento – tra cui la chiusura di scuole e ristoranti e il divieto di grandi raduni – con una settimana circa di anticipo rispetto a molti altri Stati. Sembra probabile che anche i mercati del lavoro di altri Stati seguiranno il percorso di Washington.

Anche se Washington non ha rivelato i dati ufficiali più recenti, i funzionari statali hanno detto che le rivendicazioni sono aumentate del 150 per cento la scorsa settimana e che lo stato ha visto un “aumento ancora più drammatico questa settimana”. Hanno anche menzionato che il volume delle chiamate è aumentato di più di otto volte martedì.