Gli investitori persone fisiche di start up e pmi innovative godranno di particolari benefici fiscali. Lo prevede la proposta di legge “Disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti” approvata ieri dalla camera. Secondo quanto si legge su Italia Oggi, in caso di approvazione al Senato, l’investitore potrà usufruire di un credito d’imposta utilizzabile nella dichiarazione dei redditi in diminuzione delle imposte dovute o in compensazione ai sensi del dlgs n. 241/1997 nel periodo di imposta in cui è presentata la dichiarazione dei redditi e nei periodi di imposta successivi.

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Investire in start up e pmi innovative sarà più facile

Non saranno più applicabili le attuali disposizioni di carattere fiscale secondo cui, in caso di incapienza, è consentita la detrazione dell’eccedenza nei tre periodi di imposta successivi a quello di effettuazione dell’investimento. Verrà poi disciplinata la decorrenza dell’efficacia dell’agevolazione, prevedendo che riguardi le operazioni di investimento effettuate a partire dal periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge. La proposta di legge mira a modificare l’art. 14 del dl Sostegni-bis (n. 73/2021) recante incentivi agli investimenti in favore di start-up e pmi innovative con un duplice obiettivo: concedere ulteriori incentivi agli investimenti effettuati dalle persone fisiche nel capitale sociale di tali imprese e rendere le disposizioni ivi previste conformi alla disciplina in materia di aiuti di stato compatibili col mercato unico.

Maggiori agevolazioni fiscali

Infine, è previsto che per l’esenzione sulle plusvalenze da partecipazione, (comma 2, art. 14 del dl n. 73/2021), le pmi innovative partecipate soddisfino almeno una delle seguenti condizioni: non avere operato in alcun mercato; operare in un mercato qualsiasi da meno di 7 anni dalla loro prima vendita commerciale; necessitare di un investimento iniziale per il finanziamento del rischio che, sulla base di un piano aziendale elaborato per il lancio di un nuovo prodotto o l’ingresso su un nuovo mercato, sia superiore al 50% del loro fatturato medio annuo negli ultimi 5 anni.

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