L’impennata sui mutui sta già arrivando. Ed è passato un solo giorno dalla stretta sul costo del denaro annunciata dalla Bce. A denunciare i possibili rincari è stato per primo il Codacons, che ha già presentato una proiezione di quello che potrà accadere.
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Nel caso specifico di un mutuo a tasso variabile a 30 anni a Roma per 200 mila euro, l’aumento complessivo – come calcolato dal Codacons – supererebbe di poco di 16.000 euro nel caso di un aumento dei tassi dello 0,50%. L’aumento mensile sarebbe poco sotto i 50 euro. Secondo le proiezioni se l’aumento fosse di 0,25% una rata da 619 passa a 642, se fosse di 0,50 (come la Bce ipotizza potrebbe accadere da settembre) si arriva a 665. Nel caso di un mutuo di 30 anni si va da 619 a 642 (nel caso di aumento dello 0,25%), fino a a 665, invece che 642. Se il mutuo è di 25 si passa da 722 a 742 con il lo 0,25 e 764 con lo 0,50.
Rincari oltre i 10mila euro sui mutui
Ma le proiezioni riguardano anche situazioni concrete. Con un mutuo da 200mila euro per l’acquisto di una prima casa a Roma, la rata mensile di un finanziamento a 30 anni costa, sulla base degli attuali indici Euribor e delle miglior offerte presenti sul mercato, 619 euro. Rata che passerà a 642 euro al mese con un aumento dei tassi dello 0,25% e a 665 euro al mese in caso di incremento dello 0,50%, con una maggiore spesa che raggiunge i 46 euro a rata mensile e un aggravio di 552 euro in un solo anno. In caso di aumento dei tassi dello 0,50% il costo complessivo di un mutuo a tasso variabile, solo per le maggiori rate mensili, salirebbe in totale di 10.800 in caso di finanziamento a 20 anni, di +12.600 euro per un mutuo a 25 anni e addirittura di +16.560 euro per un mutuo a 30 anni. Va però considerato che l’andamento dei tassi variabili potrebbe subire modifiche in negativo o in positivo durante il corso del finanziamento, con effetti diversi sulla spesa di chi ha acceso un mutuo.