spread

Lo spread è arrivato sopra i 250 punti. Non era stato così alto dal 2020. Nella giornata dominata dall’attesa della riunione della Fed, che dovrebbe alzare i tassi di 0,75 vola il differenziale tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi, che chiude con lo spread a 243 punti, un livello che non raggiungeva dal 2019. Per il mercato obbligazionario è stata una giornata di tensioni, dopo la decisione di S&P Global Ratings di tagliare a stabile da positivo la classificazione del debito italiano. Il differenziale tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi e’ schizzato a 250,3 punti dai 241 della vigilia, per poi rallentare. Il rendimento dei titoli italiani e’ balzato fino al 3,44%, con un incremento di quasi 10 punti base, e si attesta ora al 3,393%. Il ministero dell’Economia ha collocato titoli per 6 miliardi di euro, il rendimento e’ balzato allo 0,628% dal -0,088%. Il rendimento dei titoli italiani al 3,43%.

Milano maglia rosa in Europa

Nel complesso è stata una giornata positiva quella delle borse, che hanno esteso i loro guadagni sulla scia del positivo avvio di Wall Street. Il Ftse MIb guadagna l’1,44% a 21.456 punti, in attesa che stasera la Fed annunci il nuovo rialzo dei tassi, il quarto quest’anno, presumibilmente dello 0,75%. Milano è stata la migliore in Europa, trainata soprattutto da alcuni bancari ed energetici. Tra i titoli del listino milanese, fra i maggiori rialzi Nexi che guadagna 8,9 punti, ma in evidenza anche Unicredit, Iveco Group e Saipem. Per quanto riguarda i segni meno, fra i maggiori ribassi Pirelli & C. che cede 2,6 punti, ma in calo anche Diasorin, Inwit e A2a. Anche le altre principali Borse europee archiviano la seduta con segni positivi, dopo l’apertura in verde a Wall Street, trainata dal comparto tecnologico. Tra le piazze finanziarie, Parigi chiude a +0,75%, Francoforte guadagna lo 0,53%, mentre Londra avanza dello 0,57%.

Tra i titoli principali, vola Unicredit, che sale dell’8,12% dopo la trimestrale. Nel comparto del credito, balza dell’8,90% Nexi e sale del 2,64% Banco Bpm. I conti aiutano anche Saipem che cresce del 3,78%. Tra gli industriali, solidi StMicroelectronics (+3,72%) e Iveco (+3,57%).

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Ancora debole l’euro 

L’euro si mantiene debole, poco sopra quota 1,01 dollari, appesantito anche dalle tensioni sul gas, guadagna invece terreno sullo yen a circa 138,65.  Fra le materie prime, tiene banco il prezzo del gas naturale che, dopo punte di 220 euro, chiude a 206,5 euro a Mwh.