Softbank vuol fare la dieta e vende asset per 41 miliardi

SoftBank vende 41 miliardi di dollari di attività e restituire parte del contante ai suoi azionisti. Il colosso della’hi-tech non ancora specificato esattamente quali attività venderà, ha molto da scegliere. Ma se intenderà guadagnare molto, potrebbe prendere in considerazione Arm – il designer britannico di microchip per smartphone che ha acquistato per 32 miliardi di dollari nel 2016 – o la quota di oltre 120 miliardi di dollari che possiede nel gigante cinese dell’e-commerce Alibaba.
SoftBank ha promesso di spendere 18 miliardi di dollari del suo guadagno in riacquisto di azioni, oltre ai 5 miliardi di dollari che aveva annunciato in precedenza. L’azienda spera di mostrare agli investitori – e in particolare a un investitore attivista – che ha più che sufficiente liquidità per superare l’attuale crisi sanitaria e finanziaria. E dato che alcuni degli investimenti ad alto rischio di SoftBank non sono riusciti come sperato – scusate se continuo a parlarne, WeWork – gli investitori potrebbero essere sollevati nel sentirlo.
Il prezzo dell’azione SoftBank è sceso di oltre il 40% quest’anno, ma lunedì è risalito del 19%. Questo potrebbe essere dovuto alla resistenza della grande attività di SoftBank nel settore delle telecomunicazioni, oltre che alla sua prevedibilità in un periodo di crisi grazie ai suoi lunghi contratti. E poiché il conglomerato promette anche di utilizzare parte del suo futuro afflusso di cassa per riacquistare e cancellare parte del suo debito, si spera che diventi una proposta d’investimento complessivamente meno rischiosa – e potenzialmente più redditizia.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.