sicurezza delle imprese

In Italia, gli ispettori controllano le aziende in media solo una volta ogni 14 anni, a meno che non ci siano incidenti o emergenze. Lo stima Fp Cgil, che durante il convegno “Lavorare in salute e sicurezza” presso la sede Inail, proporrà una soluzione operativa per migliorare i tempi di intervento, in modo da favorire la sicurezza delle imprese.

Nuova operatività ristori Emilia-Romagna: banner 1000x600

Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Maggiori controlli per la sicurezza delle imprese

Il calcolo – si legge su Il Fatto Quotidiano – si basa sul numero totale di ispettori, che sono circa 3.000 in totale, di cui 1.000 nell’Ispettorato del lavoro e 2.000 nelle Asl. Questo significa che ogni ispettore dovrebbe controllare in teoria 566 aziende ogni anno. Tuttavia, nella pratica, ogni ispettore riesce a controllarne mediamente solo 35 all’anno, tenendo conto dei giorni di ferie, malattia, trasferimenti e altre variabili. Quindi, per riuscire a effettuare controlli annuali, ci vorrebbero tra i 14 e i 16 anni per ogni azienda. Avere una visione chiara della situazione è fondamentale per implementare le pratiche in materia di sicurezza delle imprese. Inoltre, il ritardo nei controlli ha un impatto economico significativo, con una perdita di circa 500 milioni di euro all’anno in Europa a causa di malattie professionali.

LEGGI ANCHE: “Semplificazione legislativa, quanto si risparmia con la riforma”

Aziende ispezionate solo ogni 14 anni

Il discorso è simile anche per le ispezioni contributive. Attualmente, ci sono circa 2.500 ispettori in servizio, ma in realtà sono molto meno, intorno a 1.300, come indicato nel recente rapporto dell’INL. Questo rapporto riporta che il corpo ispettivo coordinato dall’Inail è composto da un totale di 3.983 unità, di cui 2.412 sono ispettori civili dell’Inail, di cui 215 sono tecnici. Nel dettaglio, 884 sono ispettori dell’Inps, mentre 210 sono ispettori dell’Inail e 477 sono militari dell’Arma, che costituiscono il 15% del personale ispettivo totale. Un significativo 38% delle unità ispettive, ovvero circa 916 ispettori su 2.412, è destinato a compiti diversi dalla vigilanza. Nel 2022, le aziende hanno ricevuto oltre 100.192 controlli. Sono risultate irregolari circa 59.023 di esse. Il recupero di contributi e premi evasi è stato di oltre 1,153 miliardi di euro. In breve, con questi numeri e 82.183 ispezioni, sono state rilevate 314.069 irregolarità, tra cui 19.932 casi di lavoro non dichiarato. Il tasso di irregolarità nelle aziende è stato del 72%. In modo semplice ma logico, se il contingente di ispettori fosse completo e venissero assunti i 300 ancora in attesa dalle graduatorie dell’ultimo concorso, il numero di controlli potrebbe raddoppiare o aumentare notevolmente. Questo avrebbe un impatto significativo sulla tutela della salute dei lavoratori.