Si potrà andare al mare in pullman?FlixBus protesta: noi dimenticati

Secondo alcune stime sono circa due milioni gli italiani, magari non appartenenti a una fascia sociale alta, che d’estate raggiungono le località di villeggiatura in pullman – gran parte di questi vanno al mare al sud partendo dal nord del Paese. Oltre a chiedersi se sarà possibile andare in vacanza, e a sentire il ministro Franceschini si direbbe di sì, si chiedono anche se sarà possibile farlo in pullman, con l’esigenza del distanziamento dovuta alla pandemia – e chissà che non sia l’occasione per rendere i posti in pullman anche un po’ più comodi… – e a che prezzo, visto il presumibile aumento dei costi e visto che il pullman è una soluzione a buon mercato. Ma prima di tutto, ci sarebbe da chiedersi se ci saranno i pullman, visto che il settore è completamente fermo e si trova quindi in gravi difficoltà economiche. A lanciare l’allarme è il gigante FlixBus, che solo lo scorso anno in Italia ha trasportato 10 milioni di persone, grazie anche a oltre 70 aziende partner. «Abbiamo seguito l’audizione della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati sull’emergenza Covid19» ha affermato Andrea Incondi, managing director di FlixBus Italia, «vediamo un’idea di strategia per la ripresa del trasporto in Italia, ma in questa strategia sembra che non vi sia traccia del nostro settore. Eppure il trasporto bus di linea di lunga percorrenza è un servizio essenziale per garantire il diritto alla mobilità a una parte importante della popolazione in Italia, per fare in modo che ci sia un’offerta economicamente accessibile per tutti, per promuovere il turismo al di fuori delle grandi città perché non c’è turismo senza trasporto. Come la Ministra sa bene, le aziende di questo settore fanno affidamento esclusivamente sui propri capitali privati pur offrendo un servizio pubblico e oggi si trovano davanti a cali di fatturato vicini al 100%. I prossimi mesi saranno una vera incognita per il mercato e senza un intervento del Governo per stanziare subito risorse nel prossimo ”DL Maggio” molte aziende semplicemente scompariranno e con loro scompariranno servizi di trasporto fondamentali per milioni di italiani. Quello che chiediamo è un segnale di concreta attenzione, con la speranza che nella fase di ripresa non si tenga conto solo di aziende che già godono di contributi pubblici. Non siamo abituati a lamentarci e per questo vogliamo misurarci sulle proposte, perché c’è sicuramente la possibilità di agire con pochi interventi mirati a supporto del settore, rimborsando agli operatori alcuni costi infrastrutturali e alleggerendo i costi fissi di gestione. Noi siamo disposti al confronto. Ma più di ogni altra cosa chiediamo alla ministra De Micheli e al Governo di non dimenticare che in questo Paese operano aziende private di trasporto stradale che da anni garantiscono il diritto alla mobilità e che non vanno lasciate da parte» ha aggiunto il managing director di FlixBus.