Ci sono casi di successo che si distinguono più di altri per la storia che hanno alle spalle o per l’innovazione che introducono sul mercato. Uno di questi è certamente Sealence, la startup italiana nata meno di quattro anni fa e già in grado di chiudere il bilancio 2021 con un attivo di 20 milioni di euro. Negli ultimi dodici mesi il team della società ha più che raddoppiato il personale passando da 15 a 40 persone, ha aumentato gli investimenti in ricerca e sviluppo del +156% passando da 870mila a 2,2milioni di euro, aumentato i ricavi con un +25% pari a 635mila euro, migliorando così le già ottime previsioni del proprio piano industriale 2022-2026.

Nuova operatività ristori Emilia-Romagna: banner 1000x600

Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.



Il motore nautico elettrico idrogetto

Numeri che si spiegano con l’intuizione del suo fondatore, William Gobbo, di brevettare e sviluppare il motore nautico elettrico idrogetto più prestazionale e innovativo del mondo, super apprezzato in oltre cinquanta Paesi grazie a un’innovazione tecnologica completamente “disruptive” come quella dei jet navali elettrici DeepSpeed (“Profondità veloce”). Un motore straordinario, elettrico e potentissimo, subacqueo, con un idrogetto di nuova concezione, fuoribordo, silenzioso,  e che a parità di forza propulsiva garantisce un risparmio di energia compreso fra il 30% e il 50%. L’azienda a fine anno ha riportato un portafoglio ordini di oltre 2,2 milioni di euro e anche sul fronte della raccolta di capitali, tuttora in corso, le cose stanno andando molto bene grazie al nuovo “Convertendo Sealence Safe 2022” da 30 milioni di euro. Sealence comunica infatti di aver già ricevuto sottoscrizioni da oltre cento investitori, a meno di due mesi dal lancio. La strada, dunque, per diventare un unicorno interamente made in Italy non sembra poi ancora così lunga.