Criptovaluta sì, criptovaluta no. Se ne discute da tempo, fra dubbi e opportunità di investimento almeno in apparenza allettanti. Cerchiamo di capirne un po’ di più con un esperto del settore, Gianluca Sidoti, cfa (consulente finanziario autonomo) e ceo TraDetector, società di formazione, consulenza e gestione patrimoniale che offre servizi a 360 gradi. Autore del libro “OverPerform”, uno dei testi più letti in Italia su Warren Buffett, guru globale degli investimenti, e sul value investing, ha, infatti, da poco lanciato un nuovo servizio dedicato proprio alla valuta digitale.
Gianluca, cosa possiamo dire in generale delle criptovalute. Qual è il loro futuro?
Quando parliamo di criptovalute dobbiamo sempre scindere le opinioni personali dalla realtà oggettiva che esse rappresentano. Personalmente non sono mai stato un fan delle valute digitali come asset finanziario. Sono altamente volatili, rischiose ed è impossibile calcolarne l’effettivo valore intrinseco proprio per la mancanza della loro utilizzabilità come mezzo di pagamento. Fatta questa doverosa premessa, ritengo che possano comunque avere uno sviluppo interessante anche per diversificare i propri investimenti.
Attenzione però, non avendo modo di calcolare il loro valore, stiamo parlando a tutti gli effetti di vere e proprie scommesse: quando acquistiamo una qualsiasi criptovaluta – soprattutto quelle più recenti – dobbiamo essere ben consapevoli che il prezzo può azzerarsi nel giro di poche ore, così come decuplicare il proprio valore. Dopo aver messo al sicuro il nostro patrimonio e i nostri risparmi, se siamo disposti a correre questi rischi, anche le criptovalute possono trasformarsi in un ottimo strumento di investimento speculativo.
Per chi si accosta per la prima volta alle criptovalute che tipo di consiglio possiamo dare per evitare possibili cantonate?
Secondo un’indagine di Morningstar, di tutte le criptovalute create fino al 2020, otto su dieci sono fallite entro i sei mesi dalla prima quotazione. Alcune perché il progetto a cui erano collegate non era valido (e in questo caso non possiamo farci niente), ma in altri casi perché si trattava di vere e proprie truffe in cui l’ideatore lanciava una valuta, raccoglieva capitali e poi “scappava con la cassa”. Trattandosi di un mercato non regolamentato, è difficile capire quali valute avranno successo e quali no. Come investitori, dobbiamo però affidarci a intermediari sottoposti alla vigilanza degli enti regolatori. Se è vero, infatti, che il prezzo di una criptovaluta non può essere manipolato o controllato, è altrettanto vero che l’exchange in cui depositiamo i nostri fondi deve essere vigilato dall’autorità competente dei Paesi in cui opera, in Europa l’Esma. Ripeto, oggi dobbiamo considerare le criptovalute alla stregua di una scommessa: può andare male, come può andare benissimo. L’importante, però, è che i fondi siano custoditi da un intermediario che rispetta le leggi.
È per questo che avete appena lanciato il servizio CryptoIndex, una sorta di gestione patrimoniale in criptovalute con l’aiuto dell’intelligenza artificile? In cosa consiste esattamente?
Abbiamo lavorato oltre un anno per costruire un solido sistema di investimento che permetta a chiunque di entrare nel mondo delle criptovalute in maniera semplice, con pochissimo capitale iniziale. CryptoIndex è il punto di incontro tra una gestione patrimoniale e un Etf (strumento finanziario a replica passiva, ndr): in sostanza, l’utente apre un conto presso un exchange, un broker cioè specializzato nella compravendita di criptovalute, deposita i fondi che desidera investire e collega il suo conto al “Conto master” di TraDetector. All’interno del nostro Conto master abbiamo installato un algoritmo proprietario che scandaglia il mercato delle valute digitali e investe in quelle più scambiate, ribilanciando il portafoglio quotidianamente: in questo modo ogni giorno deteniamo le criptovalute con il maggior seguito e interesse da parte degli investitori. Il benchmark è l’andamento del bitcoin: l’obiettivo del portafoglio CryptoIndex è di performare meglio quando il prezzo del bitcoin sale e di ridurre le perdite quando il bitcoin scende di valore. Dai nostri studi storici questo obiettivo è sempre stato raggiunto, con una performance totale del portafoglio CryptoIndex superiore al 2.000%, contro il 1.200% del bitcoin. Inoltre, per tutto il mese di febbraio l’adesione al portafoglio CryptoIndex non richiede alcun contributo iniziale: noi tratterremo una percentuale sui guadagni, quindi il cliente paga solo se guadagna.
www.tradetector.com
www.gianlucasidoti.com