Ottomila brand partner e un assalto al mercato italiano e internazionale da manuale. Scalapay è stata la prima fintech italiana a lanciare la formula di pagamento buy now, pay later, dando la possibilità di dilazionare l’acquisto in tre soluzioni, senza interessi per il cliente finale, per acquisti sia online che in-store, e in poco più di due anni ha costruito una posizione di leadership nel mercato italiano, dove è presente in cinquemila negozi fisici e negli e-store di più di tremila marchi, con un rapido piano di espansione anche all’estero. Fondata nel 2019 da Simone Mancini e Johnny Mitresvki, cui si sono aggiunti nelle fasi iniziali Raffaele Terrone, Daniele Tessari e Mirco Mattevi, è infatti oggi tra i metodi di pagamento più utilizzati in Europa meridionale e, per quanto riguarda la soddisfazione del cliente, la prima soluzione di pagamento della classifica Trustpilot, la community online di recensioni che consente ad aziende e consumatori di entrare in contatto attraverso i feedback dei clienti sulle proprie esperienze di acquisto o di servizio.
Un servizio che ha evidentemente intercettato un bisogno insito nel mercato, visto che la startup italiana con sede a Milano è già presente anche in Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Finlandia, Belgio, Olanda e Austria, con l’obiettivo di coprire entro l’anno anche tutto il resto dell’Europa.
«Siamo orgogliosi dei risultati che stiamo ottenendo a livello digitale, sia in Italia che in Europa», sottolinea Simone Mancini, amministratore delegato della società. «La nostra visione del buy now, pay later è quella di offrire alle persone una customer experience adeguata al proprio stile di vita e rientra nell’obiettivo di associare il nostro metodo di pagamento, sostenibile e vicino alle generazioni più giovani, ad aziende che condividano la nostra stessa passione».
I negozi dove si può usare Scalapay
Un approccio che sempre più rappresenta uno strumento di marketing per i merchant per promuovere i loro prodotti (il dilazionamento del pagamento in tre soluzioni – la prima al momento dell’acquisto e la seconda e la terza a distanza di un mese l’una dall’altra – è totalmente gratuito per il cliente finale ed è finanziato da una commissione applicata ai retailer, cui viene pagato immediatamente l’importo). I numeri d’altronde parlano chiaro: i retailer che hanno introdotto il servizio Scalapay hanno visto aumentare del 48% il valore dello scontrino medio. Non solo: +11% delle conversioni al check-out; nell’arco di tre mesi, il 65% degli utenti della piattaforma ritorna in negozio o sul sito di e-commerce dove ha acquistato utilizzando Scalapay; un milione di visite al mese generate da Scalapay per i siti partner, che si concentrano soprattutto nell’ambito degli acquisti piacevoli, ossia moda uomo, donna, bambino, accessori, sport, cosmetica, elettronica, viaggi e intrattenimento. «Crediamo fortemente nel settore moda e nell’importanza del made in Italy e siamo felici di ampliare in maniera costante il portfolio di merchant affiliati che, scegliendo Scalapay come soluzione di pagamento, pongono fiducia in noi e nella potenza del digitale». Non è un caso dunque che collabori con oltre tremila marchi italiani e internazionali, tra cui Moschino, Alberta Ferretti, Msgm, Luisa Spagnoli, Decathlon, Intimissimi, Calzedonia e VeraLab.
In due anni Scalapay ha raccolto finanziamenti per 700 milioni di dollari grazie a partner e investitori istituzionali come Tiger Global, Baleen Capital, Woodson Capital, Fasanara Capital e Ithaca Investments. L’ultimo round di finanziamento (febbraio 2022) ha raccolto 497 milioni di dollari di equity funding nell’ambito della tornata di investimenti Series B. In questa logica di costante crescita la startup è alla continua ricerca di nuovi talenti ed entro il 2022 mira, infatti, a raddoppiare il numero dei suoi dipendenti, che attualmente sono duecento. L’orgoglio di essere italiani passa anche attraverso storie di successo come queste.
www.scalapay.com