In un’audizione al Senato, Andrea Brandolini, vice capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, ha dichiarato che le modifiche alle aliquote contributive e all’Irpef previste dalla manovra 2023 comporterebbero un aumento del reddito disponibile familiare dell’1,5% in media nel 2024, pari a circa 600 euro annui. Sempre ieri invece la Confindustria del presidente Carlo Bonomi ha bocciato la Legge di Bilancio del governo Meloni, definendola “ragionevole” da un lato ma “incompleta” dall’altro, criticando la mancanza di una strategia per la crescita e sottolineando l’assenza di provvedimenti per la competitività del sistema produttivo.
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Come sarà l’Irpef nel 2023
Bankitalia prevede dunque un incremento del reddito disponibile familiare del 1,5% nel 2024, pari a circa 600 euro all’anno, a seguito delle modifiche alle aliquote contributive e all’Irpef. Tre famiglie su quattro trarrebbero benefici da tali modifiche, mentre gli altri nuclei familiari non subirebbero variazioni significative di reddito.
La manovra prevede il passaggio da quattro aliquote a tre, accorpando i primi due scaglioni e mantenendo le successive due aliquote.
Manovra 2023, Confindustria critica
Il presidente della Confindustria, Bonomi, approva il taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi medio bassi nel 2024. La legge di bilancio è considerata “ragionevole” ma “incompleta”. Manca secondo Bonomi una considerazione approfondita sulla competitività del sistema produttivo.
E la mancanza di una strategia per la crescita è indicata come una carenza significativa nel contesto economico attuale.