«Quando abbiamo deciso, ormai oltre due anni fa, di creare un team con competenze diverse per ricercare una soluzione che garantisse aria microbiologicamente sicura negli ambienti chiusi, non potevamo prevedere uno scenario come quello che si è verificato con la pandemia». Massimo Pagella (nella foto), presidente di Sanixair, la start up italiana ad alta innovazione tecnologica, fondata ad aprile 2019, sa di averci visto giusto: i suoi sistemi che utilizzano la Pco (Photo Catalytic Oxidation) sono ormai il benchmark dei trattamenti di sanificazione. La tecnologia Pco imita e riproduce ciò che avviene in natura mediante la fotocatalisi, un processo che genera ioni ossidanti in grado di distruggere la maggior parte di batteri, virus, muffe, ossidi di azoto e odori. Il tutto senza l’utilizzo di detergenti e disinfettanti artificiali, né necessità di smaltire materiali di consumo.
«Da intervento specialistico e di nicchia, la sanificazione e la qualità dell’aria sono diventati un argomento quotidiano e popolare, un dettaglio non più trascurabile per gli spazi chiusi, pubblici e privati, in cui trascorriamo in media l’85% del nostro tempo. Tutto ciò ha impresso un’accelerazione imprevedibile alla nostra azienda. Ad oggi abbiamo già raggiunto il forecast previsto per l’intero 2020 e continuiamo a crescere. In due mesi siamo passati da 5 a 15 dipendenti. Abbiamo esteso la produzione dalla Lombardia a due nuovi siti in Piemonte ed Emilia Romagna. E, poiché la mission della nostra azienda è la qualità dell’aria, stiamo sperimentando ad ampio raggio l’applicazione delle nostre tecnologie, principalmente della fotocatalisi, non più solo agli immobili di qualsiasi dimensione e destinazione d’uso, pubblici e privati, ma anche moltissimo alla mobility e ai trasporti».