salario minimo Brunetta
Il presidente del Cnel Renato Brunetta

Salario minimo, Cnel: nel lavoro istruttorio sulle proposte da inviare al Governo, con il voto contrario della sola Cgil, c’è una sostanziale bocciatura dell’ipotesi di salario minimo a 9 euro. Per il Cnel presieduto da Renato Brunetta, infatti, dai dati a disposizione, il «tasso di copertura della contrattazione collettiva si avvicina al 100%»; una percentuale di gran lunga superiore all’80% (parametro indicato dalla direttiva Ue sul salario minino). Inoltre «è noto il Ccnl applicato al 95% dei lavoratori dipendenti italiani», pari a oltre 13,8 milioni di persone. Facendo un confronto tra tariffe contrattuali e una ipotetica tariffa legale, i parametri suggeriti dalla direttiva Ue portano a valorizzare il 50% del salario medio e il 60% del salario mediano. Come scrive il Sole 24 Ore, l’Istat stima in 7,10 euro il primo, e in 6,85 euro il secondo: come si legge nell’istruttoria del Cnel, «rispetto a questi indicatori è pertanto possibile affermare, anche in assenza di condivisione sui criteri di calcolo delle voci retributive che concorrono a definire il salario minimo adeguato, che nel complesso, pur con non trascurabili eccezioni, il sistema di contrattazione collettiva di livello nazionale di categoria supera più o meno ampiamente dette soglie retributive orarie».

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Salario minimo, Cnel: la povertà lavorativa va oltre il salario

Non basta. Il Cnel sottolinea che la povertà lavorativa è un fenomeno che va oltre il salario, e riguarda «i tempi di lavoro (ovvero quante ore si lavora abitualmente a settimana e quante settimane si è occupati nel corso di un anno), la composizione familiare (e in particolare quante persone percepiscono un reddito all’interno del nucleo) e l’azione redistributiva dello Stato». Resta la criticità dei ritardi nel rinnovo dei contratti collettivi; e c’è poi il tema dei contratti cosiddetti “pirati”. Le categorie che aderiscono a Cgil, Cisl, Uil firmano 211 contratti collettivi nazionali di lavoro, che coprono 13.364.336 lavoratori dipendenti del settore privato; gli stessi rappresentano il 96,5% dei dipendenti dei quali si conosce il contratto applicato. I sindacati non rappresentati al Cnel al momento attuale firmano 353 Ccnl che coprono 54.220 lavoratori dipendenti, pari allo 0,4% dei lavoratori di cui è noto il Ccnl applicato.