di Vittorio Petrone
Il nuovo anno si è aperto con la legge di bilancio che, alla luce della situazione attuale e delle già introdotte novità del Codice della Crisi d’Impresa e dell’insolvenza, non poteva che avviare un focus importante sulla situazione debitoria fiscale degli italiani. Tra persone fisiche, professionisti e imprenditori, quanto si vive oggi è allarmante perché, dati Istat alla mano, a rischio fallimento sono circa 500mila imprese. Inoltre, il magazzino fiscale del debito non riscosso si quota in oltre mille miliardi di euro. «Le opportunità per risolvere in modo pacifico e ripartire con il proprio business nel 2023 ci sono perché con la giusta strategia si possono abbattere le richieste del Fisco fino all’80%», evidenzia Carlo Carmine, esperto del settore, founder, insieme all’avvocato Simone Forte, di Cfc Legal (www.cfclegal.it), realtà di oltre 200 avvocati che operano in tutta Italia allo scopo di aiutare gli imprenditori a districarsi nella giungla delle azioni degli enti riscossori, che Economy ha intervistato anche per capire cosa aspettarsi con l’applicazione dei nuovi strumenti “Rottamazione Quater”, valido per tutti, “Concordato Minore”, per i professionisti, e “Transazione Fiscale”, per gli imprenditori (puntando il Qr Code a fine articolo è possibile accedere a un approfondimento al riguardo).
Innanzitutto perché si parla così poco di questi strumenti a disposizione delle persone fisiche e delle imprese?
In realtà gli addetti ai lavori, i più validi e strutturati, la usano già da un po’. È una materia ampia e che necessita di grande esperienza e specializzazione. Proprio per questo motivo, lo sconto ottenibile è notevole e sono diverse le condizioni da verificare affinché sussistano. Fortunatamente grazie alle direttive europee, anche lo Stato italiano sta adeguando le normative con riferimento alla crisi d’impresa. A cambiare è, quindi, l’ottica assunta verso chi è in difficoltà. Oggi lo Stato, grazie a questi istituti, è molto più incline a rinunciare a una pretesa creditoria del fisco, con il grande vantaggio nei confronti dei professionisti e degli imprenditori di risanare le proprie posizioni per continuare ad essere un valore per la comunità, l’economia e il territorio. Per noi di Cfc è fondamentale permettere ai professionisti e agli imprenditori di tornare ad essere contribuenti sani.
Rottamazione Quater, come funziona?
La Rottamazione Quater è la migliore soluzione se si è persone fisiche. Essa rappresenta l’aggiornamento della precedente Ter, a parte alcune sottigliezze migliorative, come il fatto che non sia dovuto l’aggio e che mentre per la rottamazione ter, se si decadeva dopo non si poteva più rateizzare nulla, oggi quasi sicuramente sarà possibile rateizzare il debito anche se si decadrà dalla rottamazione quater. Si potrà aderire entro il 30 aprile e iniziare i pagamenti il 31 luglio 2023, secondo le modalità appena pubblicate sul sito di Agenzia delle Entrate Riscossione. Lato pagamenti, è concessa una dilazione del debito rottamato fino a 18 rate trimestrali mentre lo sconto medio raggiungibile è del 35%. Va da sé, che per un debito di 130mila euro si pagherà, in media e al netto della nuova Rottamazione, 100mila euro circa in un massimo di cinque anni. Sarà possibile includere nella rottamazione i carichi affidati ad ex Equitalia con data di riferimento fino al 30 giugno 2022, anche se la cartella è stata notificata successivamente a tale data. I vantaggi dell’aderire sono il risparmio delle sanzioni, degli aggi e degli interessi ma, soprattutto il fatto che aderendo alla stessa sono sospese la riscossione, i pignoramenti, le ipoteche e i fermi amministrativi; e, non per ultimo, si risulta regolari ai fini dell’ottenimento del Durc. Possono aderire alla Rottamazione Quater tutte le persone fisiche, i professionisti e le aziende, anche con riferimento a cartelle di pagamento per le quali esiste un piano di rateizzazioni in essere e anche per le cartelle di pagamento precedentemente incluse nelle vecchie rottamazioni, sia che si sia in regola con i pagamenti, sia che si sia decaduti dagli stessi.
Definito dal Nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza di luglio 2022 e forse apparso un po’ in sordina, cosa può dirci del Concordato Minore?
Inizierei con l’evidenziare quanto questo istituto rappresenti una grande opportunità per i professionisti. Esso, infatti, è la possibilità, a determinate condizioni, di poter ridurre il proprio debito anche dell’80%, sia con il Fisco che con creditori privati… Rispetto alla Rottamazione Quater parliamo di un risparmio che passa dal 30 all’80% e, a differenza della rottamazione, comprende anche avvisi bonari, avvisi di accertamento, mancati versamenti Ires, Irpef, Irap e Iva ed anche le cartelle di pagamento affidate ad Agenzia delle Entrate Riscossione successivamente al 30 giugno 2022.
Rottamazione Quater per le persone fisiche, Concordato Minore per i professionisti, qual è invece lo strumento chiave per gli imprenditori?
Anche qui la risposta è chiara e rappresenta una grande opportunità per chi fa impresa. Aggiornata nel luglio 2022, con la messa in vigore del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, la transazione fiscale all’interno del Concordato Preventivo e degli Accordi di Ristrutturazione dei debiti si pone come la migliore soluzione anche perché permette, a determinate condizioni, un risparmio totale che mediamente si assesta all’80%. Eppure, come spesso evidenzia il mio socio, l’avvocato Simone Forte, si riesce anche a raggiungere risultati migliori… A poter essere incluso in questo istituto, che è esclusivo per imprenditori iscritti al registro delle imprese, è quanto prevedono sia la Rottamazione Quater che il Concordato Minore. La transazione fiscale in sé esisteva anche prima di luglio 2022 ma con il nuovo Codice della crisi d’impresa sono cambiate le procedure e necessitano le mani esperte di un pool di professionisti data la pluralità delle attività. Insomma ad oggi, come appare evidente, le opportunità di risolvere con il Fisco sono molteplici e tutte concrete, soprattutto nella misura in cui una persona fisica, una partita iva o un imprenditore si faccia affiancare da un valido professionista specializzato. In quest’ottica, e partendo da un’analisi approfondita della propria posizione debitoria, i risultati raggiungibili potrebbero mediamente superare, come si diceva, l’abbattimento dell’80% del debito fiscale, ciò ovviamente nei casi del concordato minore e della transazione fiscale. Uscire dalla crisi d’impresa e far ripartire il proprio business è davvero possibile.
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