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Nasce Re-Generation, il progetto pilota 100% italiano per rimettere a nuovo i robot usurati e dare alle macchine una seconda vita. A lanciare l’iniziativa è Fanuc Italia, che grazie a questo progetto compie un ulteriore passo avanti per rispondere alle crescenti esigenze di sostenibilità ed efficienza dei propri clienti.

Fanuc lancia un progetto per dare vita ai robot usurati

Con la crisi energetica alle porte e l’aumento del costo delle materie prime, è necessario orientare sempre più gli investimenti nella direzione della sostenibilità grazie allo sviluppo prodotti e servizi sempre piú innovativi. In questo scenario, il remanufacturing industriale rappresenta un trend mondiale in enorme crescita. Si stima una crescita di 304,36 miliardi di dollari tra il 2021 e il 2026 per il mercato della rigenerazione dei macchinari industriali. Secondo un’analisi di European Remanufacturing Network nel 2030 il mercato del remanufacturing avrà un giro di affari pari a 100 miliardi di euro. Sul gradino piú alto del podio il settore automotive. Grazie a questo progetto Re-Generation, Fanuc amplia l’offerta dedicata ai propri clienti con un servizio in grado di sostenerli nell’ottimizzazione dei costi, nella diminuzione dei rifiuti e in un utilizzo più operoso dei mezzi nel rispetto della sostenibilità ambientale e aziendale.

Re-Generation, la nuova iniziativa tutta italiana

L’obiettivo della rigenerazione è portare al reinserimento del robot industriale nella catena di produzione. Al momento della revisione la macchina viene riconsegnata dotata di componenti di ricambio, a loro volta ricondizionati dal Fanuc Repair Center in Lussemburgo. Anche i componenti deteriorati vengono sostituiti per ottenere una macchina altamente performante. Fanuc contribuisce alla riduzione degli sprechi riutilizzando le parti deteriorate sottoponendole ad un ulteriore revisione. Il progetto, ancora in uno stato embrionale, si pone la sfida di rigenerare un centinaio di robot entro la fine del 2023.

Robot da rimettere a nuovo per ridurre gli sprechi

“Per Fanuc la sostenibilità ha radici storiche”, commenta Marco Delaini, managing director di Fanuc Italia. “Un approccio circolare deve, infatti, iniziare nelle fasi di progettazione della macchina stessa. Il design e la struttura con cui vengono concepiti i nostri macchinari ci consentono di rimetterli a nuovo quando necessario e di contribuire così alla riduzione dei consumi energetici tipici della produzione classica. Attraverso le nostre soluzioni siamo oggi in grado di offrire ancor più affidabilità e innovazione ai nostri clienti, che possono così mantenere operative le proprie linee di produzione più a lungo, risparmiando e contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale”.

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