di Cinzia Ficco
L’intelligenza del lavoro: quando sono i lavoratori a scegliersi l’imprenditore. Paradossale? No. Anzi, profetico il titolo scelto da Pietro Ichino per un suo libro, pubblicato da Rizzoli tre anni fa. Il giuslavorista affermava che «per sfruttare fino in fondo tutti i giacimenti occupazionali finora ignorati, poi per trasformare profondamente il nostro sistema della formazione professionale, controllandone in modo sistematico l’efficacia in relazione alla domanda espressa dal tessuto produttivo». Intuendo le trasformazioni che sarebbero avvenute, l’ex docente di diritto del lavoro alla Statale di Milano, invitava a non considerare più singolare l’ipotesi in cui fossero solo gli imprenditori a selezionare i propri collaboratori, ma anche i lavoratori a scegliere e ingaggiare l’imprenditore più capace di valorizzare il loro lavoro.
Oggi il trend è questo. I lavoratori si sentono sempre più parte di un “mercato dell’intrapresa” che richiede un’organizzazione del lavoro diversa, significativa, come piace dire a Seth Godin, il quale, nel suo ultimo libro (Il canto del significato, Roi Edizioni), si sofferma sui due concetti chiave richiesti dai lavoratori: agentività – che ci dà controllo sul nostro tempo, antitetica al cottimo industriale controllato – e dignità. Per l’imprenditore e scrittore statunitense, di successo sarà quindi sempre più quell’azienda che saprà creare per i propri collaboratori interesse – Hannah Arendt docet – cioè la possibilità di avere un posto al tavolo, un luogo in cui creare significato. L’azienda vincente diventerà quella che salverà la curiosità del lavoratore, come specifica l’ingegnere e consulente Paolo Pagani, quella in cui il lavoratore troverà il proprio kokoro, in giapponese cuore, spirito, mente e sé.
Confermando che «Il lavoro non è più l’unica ambizione della vita» Alessandra Todisco, Direttore Generale di Sivam Spa, Cfo di Gruppo di Mazzoleni Spa e professore incaricato di Controllo Strategico presso l’Università Cattolica di Piacenza, afferma: «Gli imprenditori devono investire innanzitutto sulle persone che sono e saranno i principali driver dei risultati delle loro aziende, sulla ricerca di talenti, curarne poi lo sviluppo e il benessere. Credo che possa essere molto preziosa la collaborazione tra profili senior e profili junior. Poi, agli imprenditori tocca potenziare la rete – attraverso associazioni, connessioni personali – e imparare a switchare in modo rapido da uno scenario all’altro. Serve flessibilità. Faccio un esempio: Sivam Spam storica azienda italiana del settore agro-zootecnico, nel 2016 ha sottoscritto un contratto di ristrutturazione del debito avviando un processo di risanamento. L’azienda si è riorganizzata, numerosi collaboratori sono stati accompagnati verso la pensione, altri ad altre soluzioni. La strategia è stata rifocalizzata e le operations ottimizzate. In questo quadro di incertezza e discontinuità, abbiamo dialogato sempre con i collaboratori, creando fiducia e motivazione. Questa è stata una delle principali leve che hanno portato alla positiva conclusione del processo di turnaround. Alla fine del 2021 è stato concluso con successo il piano di risanamento e nel 2022 siamo stati certificati Great Place to Work».
La gestione delle risorse umane gioca un ruolo fondamentale in questo processo di trasformazione. E la tecnologia può essere di aiuto, come sottolinea Jordi Romero, Ceo e cofondatore con Bernat Farrero (Cro) e Pau Ramon (Cto), di Factorial, unicorno europeo, nato a Barcellona nel 2016, che si occupa di gestione automatizzata delle risorse umane attraverso una piattaforma all-in-one. «Gli imprenditori oggi hanno varie preoccupazioni, tra cui la difficoltà nell’attrarre e trattenere talenti qualificati, la gestione delle prestazioni insoddisfacenti dei dipendenti, la conformità alle normative e alle leggi del lavoro, la gestione delle assenze e del turnover, i problemi di comunicazione interna e la sicurezza dei dati e la privacy dei dipendenti. Noi supportiamo le Pmi, semplificando i processi HR, centralizzando le informazioni, migliorando la gestione delle prestazioni, semplificando la gestione delle assenze, offrendo un accesso self-service e garantendo la conformità normativa. Factorial offre una suite completa che copre diverse aree: con la nostra piattaforma è possibile automatizzare la generazione di contratti di lavoro, la pianificazione delle ferie, l’invio di promemoria per le valutazioni delle prestazioni. Factorial fornisce strumenti di analisi dei dati HR che consentono di ottenere insights e informazioni dettagliate sulle prestazioni dei dipendenti. La tecnologia non può certo sostituire completamente l’importanza delle competenze umane nella gestione delle risorse umane, ma è un valido supporto».
