Il contratto nazionale di lavoro della sanità pubblica è stata sottoscritto ed la prima volta in assoluto in Italia che si disciplina il lavoro da remoto e lo smartworking. Ma non è l’unica novità che è contenuta nel documento che interessa 545mila lavoratori. L’accordo è stato firmato da Aran e dalle sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind, e Nursin up, che esprimono soddisfazione per un risultato importante e atteso da tempo

Prevede la riforma dell’ordinamento professionale e un nuovo sistema di classificazione con l’obiettivo di semplificare il sistema delle responsabilità e delle competenze per sanitari, socio sanitari, tecnici, amministrativi, Arpa Ircss e Izs, ma anche un nuovo sistema degli incarichi, differenziali stipendiali in sostituzione del precedente modello delle fasce, che consentono di valorizzare l’esperienza di aumentare il valore economico stipendiale, infine verrà regolamentato il ricorso al lavoro agile e da remoto migliore le modalità di fruizione di permessi e congedi.

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Piena soddisfazione dei sindacati 

«Con questo rinnovo, a fronte delle risorse stanziate dal governo, riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l’emergenza pandemica garantendo la tenuta del servizio sanitario nazionale e la salute dei cittadini. Il contratto riconosce a queste lavoratrici e lavoratori il valore dell’impegno profuso, sia sul fronte del salario, che su quello dei diritti, e rappresenta un punto di partenza per un effettivo rilancio del servizio sanitario, che dorrà passare adesso da maggiori risorse e da assunzioni stabili». spiegano i sindacati in un comunicato.

Sostegno è arrivato anche dal segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini che dice:

«Esprimiamo grande soddisfazione per la sottoscrizione del contratto nazionale delle lavoratrirci i dei lavoratori della sanità pubblica. Dopo anni difficili durante i quali il personale del sistema sanitario nazionale ha affrontato l’emergenza pandemica, pagando un costo enorme arriva il primo giusto e necessario riconoscimento sia sul versante economico che sul versante dei diritti».