Regione Lombardia

Regione Lombardia chiama, le imprese rispondono; sono state infatti oltre cento gli imprenditori che hanno aderito all’iniziativa bresciana organizzata dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi con la proficua collaborazione di tutte le associazioni di categoria del comparto (Confindustria, Confapindustria e Cofimi industria).

Iscriviti alla newsletter di Intesa Sanpaolo: banner 1000x600

Iscriviti alla newsletter di Intesa Sanpaolo

Iscriviti alla newsletter e ricevi in anteprima l’esclusiva intervista a Jannik Sinner di Lisa Offside con le vostre domande al campione.


L’evento è stato in Camera di Commercio, la ‘casa delle imprese’ perché come più volte sottolineato “ormai da due anni non sono le aziende ad andare in Regione ma è la Regione che va dalle imprese”. É il ‘metodo Guidesi’ che si contraddistingue sull’ascolto, sulla collaborazione, sul lavoro a sistema che tanto piace agli imprenditori; un modello che funziona apprezzato anche dalle associazioni come rimarcato dal presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella “Il rafforzamento della collaborazione con le istituzioni regionali e con tutti gli attori sociali ed economici, sulla falsariga anche dall’incontro di oggi promosso da Regione Lombardia, diventa sempre più strategico affinché questa metodologia non diventi per l’industria la nuova normalità. L’imperativo, per Confindustria Lombardia, deve essere ‘fare sistema’ per difendere in tutte le sedi opportune chi quotidianamente crea ricchezza, benessere e posti di lavoro”.

Caro vita,  tassi di interesse e carenza di personale i temi toccati

Tanti i temi toccati dai relatori, su tutti i tassi di interesse che “ostacolano gli investimenti”, ma anche la mancanza di personale qualificato, e ancora l’aumento del caro vita che, secondo il presidente Ferrari (Confimi Industria Lombardia) “inevitabilmente e correttamente porterà ad ulteriori aumenti salariali, i quali subiranno ulteriori aggravi a carico dell’impresa sul cuneo fiscale che renderanno il nostro prodotto all’export poco competitivo”. I problemi dunque non mancano ma la volontà degli imprenditori e in generale del sistema lombardo è continuare ad essere la prima regione industriale d’Europa, “la Lombardia ne è in grado – ha rivendicato Guidesi – anche in una situazione ancora complessa grazie all’ingegno dei nostri imprenditori e alla qualità dei lavoratori ma l’Europa deve permetterci di farlo cambiando atteggiamento nei confronti delle imprese lasciando alla Lombardia di raggiungere gli obiettivi imposti dalla Commissione Europa attraverso la neutralità tecnologica, non c’è alternativa”. Una posizione condivisa dai vertici delle associazioni soprattutto se il sistema lombardo continuerà a lavorare compatto, come avviene ormai da circa tre anni, e parlare “ad una voce unica” che “renderà la posizione della Lombardia più forte sui tavoli nazionali ed Europei”.

 

Il percorso è tracciato, gli attori vogliono percorrerlo compatti per portare l’industria nel futuro anticipando i tempi.