Secondo vari rapporti internazionali, per l’85% delle aziende italiane il recruiting è diventato un compito arduo. Questa percentuale è notevolmente aumentata rispetto a 10 anni fa, quando era solo del 29%. Ora è necessario cambiare la strategia di ricerca e selezione, ma non è facile come sembra. Daniele Bacchi, ceo e co-founder di Reverse, ha elaborato otto suggerimenti per le aziende che desiderano migliorare la loro capacità di attrarre candidati qualificati e facilitare il processo di ricerca e selezione del personale. Bacchi li ha elaborati all’interno del suo recente romanzo “C’era una volta la ricerca e selezione”, edito da Libri Este.

Otto strategie per fare recruiting

Il primo passo per affrontare il cambiamento è la consapevolezza. Non siamo più in un mercato in cui le aziende possono scegliere tra molte opzioni di candidati con diversi requisiti e abilità. Ora ci sono pochi candidati, sul mercato, come lo sono i clienti rispetto ai venditori. Pertanto, per attrarre i candidati migliori, è necessario utilizzare tecniche di vendita simili a quelle utilizzate per acquisire clienti. Il secondo gradino da superare è farsi conoscere dai potenziali candidati prima che intercettino l’annuncio. È fondamentale attivare un piano di comunicazione e marketing mirato che raggiunga il pubblico di interesse nei luoghi in cui si informano. Inoltre, è importante curare il sito web e i profili social dell’azienda, poiché i candidati spesso cercano informazioni online prima di presentarsi al colloquio. Dopo aver definito con precisione il proprio pubblico di riferimento, è importante pianificare un processo di selezione efficiente e trasparente, in modo da creare un’immagine positiva dell’azienda per i candidati. In quarto step consiste nell’analizzare i competitor che non sono solo i concorrenti diretti di prodotto/servizio, ma anche quelle aziende che cercano le stesse figure. Non basta conoscere i competitor, bisogna anche essere consapevoli di quello che pensano e cercano i candidati che si vogliono attirare e che dovrebbero quindi essere motivati ad un cambio lavorativo. Inoltre, dopo aver approfondito chi è il candidato ideale e cosa cerca, è importante dedicare del tempo nel colloquio per presentare l’azienda e le sue qualità, senza dare per scontato che i candidati ne siano già a conoscenza. Il settimo consiglio stilato da Reverse è non sottovalutare l’importanza del feedback. Far passare più di una settimana dal colloquio al riscontro può essere molto controproducente. Infine, è fondamentale tenere traccia dei dati, in modo tale che nessuna delle persone contattate rischi di essere dimenticata.