Il Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, altrimenti detto Recovery Plan o Next Generation Italia, prevede trentadue miliardi di euro per le infrastrutture. Secondo quanto scrive Repubblica, di ben 28,3 miliardi sui 32 a disposizione si occuperà il gruppo Ferrovie dello Stato, che venerdì scorso ha creato una task force con il compito di velocizzare l’avvio o il completamento delle opere. I cantieri dovranno essere chiusi entro il 2027.
Si tratta in gran parte di lavori infrastrutturali, dalle strade alle ferrovie, ma anche interventi di digitalizzazione e upgrade dei sistemi attualmente utilizzati per monitorare traffico, treni e strade. L’obiettivo è realizzare «un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale» come spiega il documento del governo che include lavori già avviati, previsti o nuove opere. Complessivamente in gioco ci sono 31,98 miliardi, 26,7 dei quali destinati a «opere ferroviarie per la mobilità e la connessione veloce del Paese». Si tratta di 11,2 miliardi già stanziati per cantieri aperti e 15,5 per nuovi progetti. Un altro miliardo e 600 milioni andranno alla voce “messa in sicurezza e monitoraggio digitale di strade, viadotti e ponti” e 3,68 miliardi al piano per “intermodalità e logistica integrata”.
La prima parte, dedicata a “Alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0”, si focalizza sulle grandi linee di comunicazione del Paese: in primo luogo quelle ferroviarie che saranno migliorate grazie all’installazione del sistema European Rail Traffic Management System (Ertms) sull’intera rete nazionale. Inoltre, sono previsti alcuni investimenti per la messa in sicurezza e il monitoraggio di viadotti e ponti stradali nelle aree del territorio che presentano maggiori criticità.
La seconda componente, o “Intermodalità e logistica integrata”, prevede un programma nazionale di investimenti per il sistema portuale «competitivo e sostenibile dal punto di vista ambientale per sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee». Tra le opere individuate ci sono nodi strategici per il nostro Paese: nel Settentrione c’è il Quadrante Nord Est con il tunnel base del Brennero e tratte di accesso al valico. Nell’area verrà completato il corridoio Scandinavia-Mediterraneo.