mercati in difficoltà

Gli indici erano in forte calo giovedì a Wall Street e iniziano i timori per una recessione. Il Dow Jones Industrial Average ha perso 741,46 punti, il 2,42%, passando sotto i 30.000 punti per la prima volta dal gennaio 2021 e chiudendo ai minimi dal dicembre 2020. Tra gli investitori serpeggia la paura che la stretta della Fed contro l’inflazione porti gli Stati Uniti in recessione, con conseguenze sui mercati globali. Nel frattempo, si registra l’adozione di politiche monetarie più aggressive in tutto il mondo, dalla Svizzera al Brasile, dal Regno Unito all’Ungheria.

Una crisi dei mercati iniziata ormai settimane fa

Da lunedì, il Dow Jones sta perdendo circa il 5%: questa sarà l’undicesima settimana in calo nelle ultime dodici. Lo S&P 500 ha perso ieri 123,22 punti (il 3,25%), il Nasdaq ha ceduto 453,06 punti (il 4,08%): i due indici, che hanno registrato le chiusure più basse, rispettivamente, dal dicembre e dal settembre 2020, vanno verso il decimo calo settimanale nelle ultime 11 settimane.
Il petrolio Wti, partito in calo, ha guadagnato 2,27 dollari, il 2%, e ha chiuso a 117,58 dollari al barile, dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro l’Iran, in un momento non propizio visto il timore per un’eventuale recessione.
L’oro ha guadagnato 30,30 dollari, l’1,7%, e ha chiuso a 1.849,90 dollari all’oncia. Euro in rialzo di circa l’1% a 1,0550 dollari. Anche tra  le monete virtuali, che non finora hanno dimostrato di non mettere al riparo dai rischi della volatilità dei mercati,  si registra parecchia instabilità. Il bitcoin continua a scendere, ma riesce, al momento, a restare sopra la soglia dei 20.000 dollari. Bond, rendimenti in calo, dopo i forti rialzi dei giorni precedenti.
Solo dodici titoli sullo S&P 500 hanno chiuso in rialzo, tra cui Walmart, che ha guadagnato l’1%. Tutti in calo gli undici settori, con l’energetico e il settore dei beni di consumo discrezionali che hanno ceduto il 5,58% e il 4,76%; il tecnologico ha perso il 4,11%, il finanziario il 2,57%. I peggiori sullo S&P 500 sono stati i titoli delle compagnie di crociera: Norwegian Cruise, Royal Caribbean e Carnival Corp. hanno perso oltre l’11%. Tra i Big Tech, Meta Platforms ha ceduto il 5%, Apple ha perso quasi il 4%, Amazon il 3,7%, Alphabet il 3,4%, Microsoft il 2,7%.