Rdc corsi di formazione 2023, è flop: solo 1 ex percettore su 6 si è iscritto al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisi). Come riportato dal Sole 24 Ore, sugli oltre 180mila ex percettori del Reddito di cittadinanza considerati occupabili che hanno perso il sussidio, solo poco più di 33mila si sono iscritti ai 59.613 corsi di formazione per complessivi 624mila posti caricati nella piattaforma che contiene oltre 72mila offerte di lavoro. La legge di Bilancio 2023, in previsione della cancellazione del Rdc dal 2024, ha limitato per i percettori occupabili la durata del sussidio a soli 7 mesi: chi lo ha perso può aderire al Supporto per la formazione ricevendo 350 euro al massimo per un anno mentre partecipa ai corsi di formazione.
Rdc corsi di formazione 2023, dietro il flop c’è il lavoro nero
Come si spiega un numero così esiguo di adesioni? Secondo gli esperti può essere un indicatore dell’ampio ricorso al lavoro nero: gli ex precettori del Rdc erano impiegati nell’economia sommersa, messi di fronte alla prospettiva di doversi attivare impiegando il loro tempo libero in corsi di formazione è probabile che vi abbiano rinunciato. Non mancano gli abusi: in Campania il tasso di coppie separate che percepivano il Rdc è più alto di circa il 12% rispetto alla media nazionale: questo numero potrebbe nascondere molte separazioni finte. Altri potrebbero invece aver ottenuto un posto di lavoro o aver optato per la presa in carico dei servizi sociali comunali per continuare a percepire il Rdc fino a fine anno, e dal 1 gennaio 2024 l’Assegno di inclusione. In oltre 10mila hanno aderito ai Progetti utili alla collettività (Puc), che prevedono l’utilizzo per almeno 8 ore settimanali da parte dei Comuni in attività di servizio alla comunità, che danno diritto ugualmente a percepire il sussidio di 350 euro mensili.