I giochi per dispositivi mobili esistono da quasi due anni, come vi dirà chi ha giocato a Snake su un vecchio e indistruttibile Nokia. Ma l’industria si è mossa a un ritmo lento fino al 2008, quando l’App Store di Apple è entrato in funzione e ha dato il via a un’era di crescita che ha portato l’industria vertiginosamente fino al 2020. A quel punto è arrivato il Covid, e i consumatori chiusi in se stessi hanno cercato sollievo nei giochi, spingendo il mercato a 100 miliardi di dollari.
Mercato in calo
Ma le buone notizie (per i produttori) sono finite quest’anno: con la scomparsa dei blocchi, la domanda di giochi di evasione è diminuita, proprio mentre i costi della pubblicità sono aumentati. E con l’inflazione che ha svuotato i portafogli dei consumatori, pochi avevano denaro da spendere per cose insignificanti come i giochi per cellulari. Questo potrebbe essere il motivo per cui si prevede che il fatturato complessivo del mercato scenderà del 6% quest’anno, raggiungendo i 92 miliardi di dollari: un’inversione di tendenza rispetto alla crescita del 7% dell’anno scorso e una differenza abissale rispetto al 26% di due anni fa.
I cellulari, quasi la metà del mercato
La telefonia mobile rappresenta circa la metà dell’intero settore dei videogiochi e negli ultimi anni ha colmato il divario con la riduzione dei ricavi delle console e dei PC. Ma le previsioni indicano che è improbabile che ciò si verifichi quest’anno, e questo potrebbe essere il motivo per cui si prevede una contrazione del 4,3% dell’intero settore dei videogiochi. Tuttavia, alcuni pensano che il 2022 sia solo un momento di passaggio: ci sono ancora molti mercati in cui l’uso degli smartphone sta prendendo piede, il che potrebbe indicare una crescita futura.
Materie prime, il problema principale
Tra tutte le punture di spillo che hanno colpito il mercato delle console, i problemi di approvvigionamento sono tra i più fastidiosi, soprattutto per la ricercata Playstation 5 di Sony. Ma ci sono segnali che indicano che le cose stanno finalmente migliorando: i dati pubblicati questa settimana mostrano che Sony ha contribuito al balzo del 45% delle vendite di hardware di gioco negli Stati Uniti il mese scorso. La lezione: le console potrebbero tornare in auge.