Quando la data visualizationè la chiave del successo

Che cos’hanno in comune Euler Hermes e Generali, Terna e Carrefour, Eni e Unicredit? Le dimensioni? Lo stato di salute? Anche, ma non solo. Queste grandi aziende, e molte altre anche di dimensioni più contenute, condividono una strategia di data visualization realizzata dalla startup francese Toucan Toco. Meglio fare un passo indietro: la data visualization altro non è che un sistema di reportistica “intelligente”, un approccio visivo delle infinite informazioni che possono provenire dai clienti e dai partner in modo da rendere i dati parte integrante della narrazione di un’azienda. Ad esempio – ed è il caso della partnership di Toucan Toco con Euler Hermes – una app, che permette di visualizzare in modo intuitivo informazioni e previsioni sui trend dei comportamenti di pagamento delle imprese dividendole per settore, regione e provincia. Inoltre è possibile analizzare nel dettaglio la profittabilità, la leva finanziaria e il livello di indebitamento delle Pmi. La piattaforma, insomma, valorizza l’expertise di Euler Hermes nella valutazione del rischio di credito e instaura una relazione di trasparenza con l’intero tessuto imprenditoriale.

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«Io e il mio socio Baptiste Journan – ci spiega il co-founder di Toucan Toco Charles Miglietti (nella foto) – siamo due amici di vecchia data che, dopo una prima esperienza fallimentare nel mondo delle startup, abbiamo rapidamente capito che le compagnie di successo erano interamente basate sui dati, non producevano tool o altri strumenti, ma insegnavano a gestire le informazioni di cui le imprese sono in possesso. Per questo abbiamo iniziato a elaborare una app che permettesse di essere integrabile con qualsiasi device e che consentisse di esportare i dati in qualsiasi momento, in modo da garantire massima flessibilità e affidabilità». Un’idea che è piaciuta fin da subito ad aziende francesi e italiane.

La startup fattura quasi 10 milioni di euro, ma punta a decuplicare il giro d’affari senza ricorrere a partner finanziari esterni

Attualmente Toucan Toco sta gestendo un centinaio di partner, di cui l’85% in Francia, il 10% in Italia e il restante 5% in Europa. Di aziende transalpine attratte dalla novità di Journan e Miglietti ce ne sono state parecchie, tra cui Total e Renault, mentre in Italia, oltre alle branch nostrane di alcune multinazionali francesi (Euler Hermes e Carrefour), sono stati convinti anche colossi ex statali come Terna ed Eni, ma anche Generali, Mondadori o Unicredit.  «Attualmente – continua Miglietti – siamo circa 70 persone, ma arriveremo a 100 entro la fine di quest’anno. Il nostro investimento iniziale è stato di 20.000 euro, dopodiché abbiamo preferito farcela sempre sulle nostre gambe. Non abbiamo partner finanziari né abbiamo ricevuto iniezioni di liquidità di alcun tipo. Attualmente fatturiamo quasi 10 milioni di euro, ma il potenziale del mercato è enorme e vogliamo arrivare a 100 milioni nel brevissimo futuro. Per fare questo stiamo guardando con interesse agli Stati Uniti, che riteniamo poter essere il principale mercato in cui espanderci. A quel punto, magari, potremmo valutare la possibilità di avere un partner finanziario che ci dia maggiore struttura».

Dal punto di vista tecnologico, Toucan Toco ha scelto di operare esclusivamente con il cloud, un sistema sicuro che viene verificato costantemente dai tecnici della startup francese: «Tutte le nuove tecnologie sono direttamente collegate a quello che stiamo facendo noi, perché tutti i nuovi device sono considerati “data collector”, immagazzinatori di informazioni. Stiamo iniziando a collegare miliardi di nuovi dispositivi con l’IoT e, da questo punto di vista, c’è sicuramente una grande esigenza di sicurezza. Noi non siamo dei tecnici di cybersecurity, ma garantiamo ai nostri clienti che la nostra piattaforma è totalmente sicura e che i loro dati non rischiano di essere “catturati” da cybercriminali».