Con il proliferare di sempre nuovi touchpoint digitali, il mondo dell’Advertising ha subito una costante e graduale trasformazione negli ultimi anni: nuovi canali, budget pubblicitari sempre maggiori a fronte di risultati stagnanti e una certa frustrazione da parte dei consumatori, alla ricerca di nuovi formati ed esperienze più coinvolgenti e memorabili.
Sovraesposizione pubblicitaria, cos’è
Questo anche a causa della crescente esposizione pubblicitaria a cui veniamo sottoposti ogni giorno. Una delle sfide principali che i brand devono affrontare oggi è quella di riuscire a catturare e mantenere efficacemente l’attenzione degli utenti, sempre più soggetti a una massiccia sovrastimolazione pubblicitaria. Basti pensare che in media, ogni giorno, veniamo esposti a qualche forma di pubblicità tra le 6000 e le 10000 volte.
Questo ha ovvie ricadute anche sulla rilevanza degli annunci percepita dai consumatori, nonostante le capacità di targeting pubblicitario sempre più evolute a disposizione dei marketer.
Banner blindness, così si spreca il budget pubblicitario
A ciò si aggiunge la cosiddetta “banner blindness”, diretta conseguenza di questa costante esposizione: con questo termine si intende la crescente tendenza degli utenti (consapevole e non) a ignorare i tradizionali annunci pubblicitari. Una recente ricerca Infolinks mostrerebbe come solo il 14% dei consumatori ricorda l’ultimo brand con cui è venuto in contatto attraverso la pubblicità.
Frizioni che, molto spesso, si tramutano in un rischio molto concreto per i brand di sprecare parte del budget pubblicitario in iniziative inefficaci. Diventa quindi prioritario ripensare lo scenario dell’advertising attuale, ideando nuovi formati disruptive che possano ingaggiare gli utenti attraverso proposte rilevanti, efficaci e percepite come di valore.
Realtà aumentata e l’importanza dei contenuti AdV
La costante innovazione dei formati e dei contenuti pubblicitari diventa quindi una leva fondamentale per garantire la rilevanza e l’efficacia delle campagne di marketing. Gli utenti, infatti, sono sempre più esigenti e in cerca di esperienze personalizzate, interattive e stimolanti. Secondo uno studio condotto da Epsilon, l’80% dei consumatori si dice più propenso ad acquistare prodotti da brand che offrono loro esperienze personalizzate.
In tal senso, la Realtà Aumentata rappresenta una soluzione in grado di rispondere a queste esigenze, offrendo un’esperienza unica e coinvolgente.
Grazie alla loro capacità di far interagire gli utenti con il contenuto, le campagne pubblicitarie in AR offrono un nuovo livello di coinvolgimento e immersione nel messaggio, rendendo l’advertising più accattivante e coinvolgente e catturando l’attenzione dell’utente e ne migliorano l’engagement.
Aryel e Teads: una partnership per rivoluzionare l’Adv
Con la speranza di fare da apripista ad altre innovazioni nel mondo dell’advertising, Aryel, start-up italiana che ha realizzato una piattaforma no-code che consente ai team di marketing di creare e condividere facilmente contenuti di Realtà Aumentata ad alte prestazioni tramite drag and drop, ha recentemente stretto una partnership con Teads, piattaforma globale di advertising.
L’obiettivo della collaborazione è quello di far scoprire a brand e agenzie le potenzialità della Realtà Aumentata offerte dalla piattaforma Aryel e distribuirle su larga scala attraverso il network pubblicitario di Teads.
L’adozione di nuovi formati come la Realtà Aumentata può contribuire a superare le sfide legate alla banner blindness e a rendere i contenuti pubblicitari più rilevanti e memorabili per i consumatori.
Questa sinergia tra Aryel e Teads promette di rivoluzionare completamente lo scenario dell’advertising sul web, offrendo ai marketer nuove opportunità di creare campagne innovative, coinvolgenti ed efficaci.