Un programma economico in 15 punti. Si intitola Accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra. È il primo passo programmatico e scritto che emerge dalle paludi dei contenuti di questa folle campagna elettorale (campagna balneare) verso le elezioni 2022 del prossimo 25 settembre.
Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi moderati hanno firmato l’accordo mettendo nero su bianco una lista della spesa e quella dei buoni propositi. Un patto con cui Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi chiariscono la posizione atlantista (Patto Atlantico), ma sorprendentemente anche europeista del loro futuro governo. Percorriamo in sintesi l’agenda del centro-destra, per certi versi spiazzante, poiché sembra concepita in continuità con le politiche del governo Draghi. Non mancano però alcune novità e vecchi cavalli di battaglia.
Intanto, l’agenzia ANSA ha appena battuto le ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi, che a Radio Capital annuncia: “Ci sarà condono e rientro dei capitali. Dalla Russia all’Albania, in 56 paesi, la flat tax funziona”.
Poco fa, il presidente di Forza Italia ha tuonato: “Se passa il presidenzialismo Mattarella deve dimettersi“.
Analizziamo punto su punto il programma (che potrete scaricare nella versione integrale in fondo, a fine articolo). Le parole e i percorsi di novità e di continuità rispetto al precedente esecutivo. Un programma più realistico di quanto non avvenga nel dibattito mediatico e sui social. Merita qualche approfondimento.
- Italia, a pieno titolo parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente. Più Italia in Europa, più Europa nel Mondo.
I leader del centrodestra prendono una posizione filo europeista, dalla parte dell’Unione europea. Ma, precisano che occorre una “revisione delle regole del Patto di stabilità e della governance economica”. Il primo punto si conclude con un passaggio chiave: “Difesa e promozione delle radici e identità storiche e culturali classiche e giudaico-cristiane dell’Europa”.
2. Infrastrutture strategiche e utilizzo efficiente delle risorse europee.
Il Ponte sullo stretto di Messina è scritto nero su bianco. Sarà la volta buona? Intanto ci sono strade e autostrade da sistemare, memori di quanto accaduto a Genova, una vicenda che si è conclusa in modo infelice e ingiusta. Che ne pensa il centrodestra dei Benetton?
3. Riforme istituzionali, della giustizia e della Pubblica Amministrazione secondo Costituzione.
In questo terzo capitolo si chiede l’elezione diretta del presidente della Repubblica (il presidenzialismo) e una riforma della Costituzione. Tra le parole della politica si torna a parlare di federalismo fiscale e Roma Capitale. Bella, la nostra Costituzione. Ma su alcune questione è ormai superata. Bene hanno fatto i leader a non tirare fuori il nodo della legge elettorale, travolta dalle promesse mai mantenute negli scorsi decenni.
4. Per un fisco equo.
La flat tax è centrale rispetto al nodo fiscale. Il centrodestra propone l’estensione della flat tax per le partite IVA fino a 100.000 euro di fatturato, flat tax su incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese. In questo articolo vi spieghiamo come funziona davvero, oltre gli steccati ideologici e le fake news fatte circolare negli ultimi giorni.
5. Sostegno alla famiglia e alla natalità.
Più investimenti in un Paese dove la natalità è prossima allo zero, ed è di fatto garantita dalle ultime generazioni di migranti arrivati in Italia.
6. Sicurezza e contrasto all’immigrazione illegale.
A parte l’idea di rafforzare l’organico delle forze di polizia, si torna finalmente a parlare di lotta elle mafie e al terrorismo. Con l’ex ministro Bonafede il tema era scivolato via, nel silenzio. Invece mafia e criminalità continuano a fatturare e a generare Pil sommerso. Il programma del centrodestra parla anche di “inclusione” sociale e lavorativa degli immigrati regolari. Una parola da sempre propria del linguaggio di sinistra, ma mai concretizzata.
7. Tutela della salute.
Tra i punti, figura una proposta di aggiornamento dei piani pandemici, una questione che aveva destato non poco imbarazzo tra l’esecutivo in carica nel pieno della pandemia. Ricordiamo che un’inchiesta della trasmissione Report ha svelato l’esistenza in Italia di un piano pandemico vecchio, datato 2006. Una leggerezza che grida ancora vendetta, che si è tentata goffamente di nascondere. Il ministro Speranza dovrà ancora chiarire la vicenda del dossier ritirato e dell’email inviata dall’Oms. Semmai la pandemia avrà una sua fine, è assai probabile che qualcuno sia chiamato alle responsabilità. Forse, i tempi non sono ancora maturi.
8. Difesa del lavoro, dell’impresa e dell’economia.
I punti economici non si discostano di molto dal cammino intrapreso dall’ex presidente del Consiglio Mario Draghi. C’è il taglio al cuneo fiscale. Ci sono bonus e superbonus. Tornano i voucher lavoro ma anche il contrasto al lavoro irregolare.
9. Stato sociale e sostegno ai bisognosi.
Su questo tema si giocherà la partita delle pensioni. Il centrodestra vuole favorire il ricambio generazionale con maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso alla pensione. Vedremo. Secondo un recente sondaggio, molti elettori sceglieranno il centrodestra proprio perché affaticati dal sistema pensionistico italiano, prossimo a implodere. Su questo punto Berlusconi, Salvini e Meloni si giocano il futuro politico del centrodestra. Vedremo, Fornero permettendo..
10. Made in Italy, cultura e turismo.
Il turismo e la ristorazione recentemente hanno catalizzato l’attenzione del dibattito politico. Molti imprenditori, albergatori e ristoratori si sono lamentati della carenza di personale, puntando il dito contro ammortizzatori sociali come il reddito di cittadinanza. La realtà è che il turismo risente fortemente del lavoro irregolare, lavoro nero, lavoro sottopagato e poco tutelato in termini di ore effettive lavorate. C’è troppo sommerso. A tal proposito, il centrodestra si impegna a contrastare l’esercizio abusivo delle professioni e delle attività del turismo e della cultura.
Per quanto concerne il reddito di cittadinanza, l’ex ministro Salvini ha già chiarito, a Zona Bianca (Rete4) che non intende eliminarlo. Semmai andrebbe riformato.
L’Istat ci dice che in Italia ci sono 1 milione di poveri in meno grazie al reddito di cittadinanza. La verità però è che serve, ma non funziona.
11. La sfida dell’autosufficienza energetica.
“Cingolani ancora ministro? Ne sarei felice”. Così aveva dichiarato Salvini. La parola d’ordine è la stessa: transizione energetica sostenibile. Anche il centrodestra intende proseguire il cammino della transizione, per rompere il rapporto di dipendenza che ci lega ai produttori (spesso corrotti) di energie inquinanti. La guerra in Ucraina ci ha mostrato il vero volto della Russia di Putin. Di fatto siamo sotto ricatto, per questo l’energia è un tema centrale. Vedremo se sarà davvero Cingolani a proseguire su questa strada.
Nel programma del centrodestra torna il nucleare, anche se con molta cautela. Nell’ultimo punto si parla di “ricorso alla produzione energetica attraverso la creazione di impianti di ultima generazione senza veti e preconcetti, valutando anche il ricorso al nucleare pulito e sicuro”. In passato, l’Italia lo aveva bocciato con referendum promossi sulla spinta di posizioni partitiche in parte infondate. Oggi, gli eventi bellici alle porte dell’Europa hanno risvegliato una coscienza nucleare. A tanti ambientalisti da strapazzo sarà finalmente chiaro che col nucleare avremmo inquinato meno e risparmiato parecchio? Peccato che la storia sia andata avanti, molti popoli hanno pagato con la guerra il prezzo delle nostre scelte, e per realizzare una centrale nucleare di ultima generazione ci vorranno tempi lunghi.
Nel programma di centrodestra si parla finalmente di economia circolare. Finalmente!
12. L’Ambiente, una priorità.
Il cambiamento climatico (climate change) approda anche nel programma del centrodestra. È uno di quei temi che sembra non avere più bandiera, a causa dei danni evidenti all’ambiente. Vedi anche economia circolare.
13. L’Agricoltura: la nostra storia, il nostro futuro.
Si parla di “contrasto al caporalato e al lavoro irregolare”. Anche questa è stata una battaglia del centrosinistra, ma obiettivamente è evaporata dall’agenda politica degli ultimi anni. Ci aveva provato l’ex ministra Teresa Bellanova, ma i risultati non sono stati soddisfacenti, e diciamo pure grazie allo sgambetto di Renzi al premier Conte, che di fatto ha interrotto quel percorso. E solo per calcolo di partito.
14. Scuola, università e ricerca.
Secondo l’Istat, 1 scuola su 3 non è a norma. Oltre al precariato del personale docente, bisogna una volta per tutte affrontare la questione ammodernamento e messa in sicurezza. L’edilizia scolastica in tal senso appare nel programma del centrodestra. Ma le battaglie di posizione dei sindacati potrebbero complicare il percorso. Non sarà facile, staremo a vedere.
15. Giovani, sport e sociale.
I giovani e le future generazioni. Sono loro i protagonisti di quest’ultimo punto. Troppo spesso dimenticati.
Clicca qui per scaricare il programma integrale
PER L’ITALIA Accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra-1