Dopo l’Antitrust anche le Procure e la Guardia di Finanza hanno accolto l’esposto del Codacons avviando indagini per verificare eventuali speculazioni su benzina e gasolio. Al momento sono in corso due diverse indagini a Roma, e altre inchieste sono state avviate dalla magistratura a Cagliari, Belluno, Prato, Ancona, Perugia, Verona. A Pescara, Trieste e Napoli è la Guardia di Finanza ad aver avviato invece verifiche sui listini dei carburanti. Dal caro carburanti, secondo il Codacons, si sono registrati infatti “effetti devastanti” sui prezzi dei beni trasportati per un esborso in più a famiglia pari ad oltre 370 euro.
Caro carburante, Codacons: valutiamo class action contro aumenti artificiosi
«Si tratta di una importante notizia perché le indagini delle Procure potranno accertare se vi siano state speculazioni che hanno portato ad un aumento artificioso dei listini di benzina e gasolio, aumento che sta avendo ripercussioni pesantissime per le tasche di famiglie e imprese, le quali potranno rivalersi sui responsabili di illeciti». Così il presidente Carlo Rienzi ha commentato l’avvio delle inchieste, aggiungendo che il Codacons sta studiando una «possibile class action da intentare nei confronti di chi sarà ritenuto colpevole di aver aumentato in modo ingiustificato i listini al pubblico».
Con gli aumenti di benzina e gasolio, aumentano frutta, pasta e verdura
Il maggior costo dei carburanti alla pompa non solo porta un pieno a costare oggi oltre 30 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021, ma ha effetti dirompenti sui prezzi dei
prodotti trasportati. Tra i beni più colpiti dal caro-benzina, secondo l’associazione, troviamo la verdura, che in base agli ultimi dati Istat aumenta del +16,7% su base annua (con punte del +21,5% per funghi, carote, finocchi e cipolle), la pasta (+14,6%), la frutta (+6,8%, col record delle pere che salgono del +32,2%, +10% le arance) e il pesce, con alcuni prodotti ittici che rincarano del +10,6%. Questo significa che, a causa del record dei carburanti, una famiglia si ritrova a spendere +374 euro all’anno solo per
l’acquisto dei beni alimentari, di cui +35 euro per la frutta, +128 euro per i vegetali.