Nessuna scadenza del Pnrr del primo trimestre 2023 risulta completata, quando mancano 11 giorni. Il 31 marzo l’Unione Europea ha fissato la dead line. Sono 12 in tutto le scadenze europee, ma come denuncia il sito che si occupa del monitoraggio continuo del piano europeo. A oggi ne risultano 9 in corso, 3 a buon punto e nessuna completata.
La relazione alla quale fa riferimento il sito openpnrr.it e di tipo tecnico, perché il prossimo controllo da parte di Bruxelles sarà a fine giugno. In linea di massima la scadenza dei trimestri intermedi è meno impellente. Inoltre l’Italia entro la metà dell’anno dovrebbe aver inviato una proposta di revisione del Pnrr, nella quale ci potrebbe essere la modifica di alcune scadenze. Fino a quando però la modifica non viene approvata non ci sarà la possibilità di derogare alle scadenze. Dunque se l’agenda non sarà rivista prima, a fine giugno la commissione verificherà il completamento delle scadenze attualmente previste. A partire da quelle indicate per questo primo trimestre dell’anno. Per il governo quindi è comunque fondamentale completare i 12 interventi di rilevanza europea entro il 31 marzo, per non arrivare ad aprile e trovarsi in affanno. Considerando che poi per il secondo trimestre del 2023 (aprile-giugno) ci saranno altre 15 nuove scadenze da raggiungere.
Dal Pnrr devono arrivare altri fondi
L’Italia sta ancora aspettando l’esito dell’ultima richiesta di finanziamento, inviata alla commissione europea il 30 dicembre 2022, con la documentazione che dovrebbe provare il raggiungimento delle 55 scadenze europee che erano previste per il secondo semestre del 2022. Però degli adempimenti che dovevano essere realizzati entro il 31 marzo non ce ne sono ancora. Nessuna scadenza europea risulta completata al 16 marzo 2023, rispetto alle 12 da conseguire entro la fine del mese. Principalmente il settore nel quale l’Italia in questo trimestre sta lavorando di più è quello della transizione ecologica, seguito da pubblica amministrazione, inclusione sociale, digitalizzazione – tutti con 2 scadenze ciascuno – e impresa e lavoro con 1 adempimento.
In quale settore sono previsti più interventi
Energia e ambiente sono tra i settori nei quali in questa tornata si concentra il maggior numero di interventi, assieme alla riforma del codice dei contratti pubblici. Il ministero dell’ambiente è l’ente più impegnato in questo trimestre è il ministero dell’ambiente, titolare di 3 scadenze. Risultano ancora non completate 12 delle 55 scadenze europee che andavano conseguite entro il secondo semestre 2022. La commissione europea sta ancora valutando la richiesta di risorse inviata alla fine del 2022. La commissione europea prevede un rigido cronoprogramma e l’invio di finanziamenti dall’Ue è vincolato al conseguimento delle scadenze europee previste. In questa tornata in modo particolare ci sono gli interventi sull’idrogeno e quelli per la cybersicurezza.