Mancano i lavoratori nell’edilizia e le opere del Pnrr rischiano di saltare, a meno che non si ricorra agli stranieri. A dirlo è la Corte dei Conti nell’analisi sul Piano di Rinascita e Resilienza, che è presenterà al Parlamento il 28 marzo. Dopo gli anni di difficoltà che hanno fatto seguito alla crisi dei mutui subprime negli Usa, dal 2021 il mercato delle costruzioni è tornato a risalire, soprattutto grazie ai privati, ma il Pnrr dovrebbe dare la spinta anche sulle opere pubbliche con i contributi che arriveranno e che andranno a unirsi agli incentivi del Superbonus, che nell’ultimo anno hanno fatto da traino al mercato delle costruzioni. Alla crescita del mercato ha fatto crescita anche una richiesta di lavoratori in più. “Si sono registrati – scrive la Corte dei Conti – significativi incrementi occupazionali, sfociati in problemi di reperimento di manodopera”. E continua poi spiegando: ” Tali tensioni, cui si aggiungono quelle ampliate – dalle dinamiche dei mercati
internazionali – sul fronte dei prezzi, segnalano come il comparto si approssimi alla
saturazione della capacità produttiva, necessitando esso stesso di investimenti e
allargamento della base produttiva per tenere il passo degli obiettivi ambiziosi del Pnrr”.
Pnrr, mancano i lavoratori l’allarme della corte dei conti
La possibilità di lavorare nell’edilizia ci sarebbe anche ma la Corte dei Conti segnala come siano ormai pochi gli italiani determinati a svolgere certe mansioni e come sarà necessario ricorrere agli stranieri. “Va inoltre tenuta presente la scarsa attrattività – scrive – che alcuni settori, a elevata presenza di occupati con skill ridotte, hanno per i più giovani, dato anche il progressivo aumento del tasso di scolarizzazione delle generazioni all’ingresso nel mercato del lavoro. Non è un caso che da diversi anni le costruzioni abbiano visto un progressivo incremento della presenza di lavoratori stranieri”.
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Si garantisca quindi l’arrivo di lavoratori dall’estero
Lo stesso organo ci controllo nella propria relazione ipotizza che per far fronte alle necessità del Pnrr sia necessario rivolgersi a lavoratori stranieri che non vivano necessariamente in Italia. “Di fronte alle difficoltà di reperimento di manodopera emerse negli ultimi due anni, -continua – si pone quindi la necessità di assecondare la domanda del lavoro delle imprese,
garantendo un adeguato flusso di lavoratori in ingresso nel mercato, eventualmente
favorendo gli arrivi dall’estero. Politiche specifiche per l’occupazione in edilizia, legate
all’inserimento di lavoratori stranieri, possono agevolare la realizzazione dei piani del
Pnrr, data la scarsa preferenza dei giovani italiani per questo tipo di occupazioni”.
Senza muratori si rischia di rallentare le opere del Pnrr
Secondo le stime stesse della Corte dei Conti nei prossimi anni lieviterà il sistema dei lavori pubblici fino ad attivare il 21% dei posti di lavoro che arriveranno dal Pnrr. “Il rischio, evidentemente, – scrive la Corte dei Conti è che in mancanza di una capacità produttiva adeguata, gli investimenti del PNRR procedano a rilento, non riuscendo a rispettare gli obiettivi. Questo naturalmente depotenzierebbe gli impatti attesi sulla crescita dell’economia e potrebbe anche mettere a rischio i finanziamenti della UE al nostro Paese“.