Pirelli confermata da Cdp tra i leader nella lotta ai cambiamenti climatici
Marco Tronchetti Provera, vicepresidente e Ceo di Pirelli

Pirelli, interferenze cinesi nel mirino del governo. Il dipartimento Golden Power avrebbe rilevato, sulla base di documenti ufficiali acquisiti come i verbali dei consigli, che l’influenza dei consiglieri di Sinochem sarebbe andata oltre quanto previsto dai patti originari e dall’impegno a non interferire nella gestione della società come previsto nel 2015 al momento dell’ingresso in Pirelli: questo quanto riportato dal Messaggero. La Borsa non ha reagito bene alla notizia: il titolo è in calo di oltre il 5%.

L’Ufficio per le attività propedeutiche all’esercizio dei poteri speciali guidato da Bernardo Argiolas avrebbe fissato due audizioni, per il 6 e l’8 giugno, al fine di ascoltare i vertici di Sinochem e di Pirelli, per arrivare a una decisione sulla legittimità della partecipazione entro giugno, per consentire lo svolgimento dell’assemblea il 29 giugno per l’approvazione del bilancio 2022, per poi rinnovare il cda entro luglio. In questi anni dunque gli azionisti cinesi avrebbero tentato di imporre regole non compatibili con una società quotata, snaturando gli accordi originari con interferenze e violazioni su una serie di punti che attengono l’autonomia gestionale.

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Pirelli, interferenze cinesi nel mirino: le opzioni per ridurle

Sinochem, multinazionale statale cinese impegnata nella produzione e commercio di prodotti chimici e fertilizzanti e nell’esplorazione e produzione di petrolio, è azionista tramite la controllata Cnrc di Pirelli con il 37% del capitale. Nell’Opa condotta con Camfin da 7,5 miliardi, investì 2,2 miliardi; nel 2017 durante il ritorno di Pirelli in Borsa ricollocarono il 20% per 1,3 miliardi. L’Italia, dopo la notifica del patto dello scorso 6 marzo, starebbe infatti studiando come ridurre l’influenza del socio cinese sul produttore di pneumatici Pirelli.

Le opzioni sul tavolo sarebbero molteplici e, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, potrebbero includere la limitazione della condivisione delle informazioni sui dati sensibili e sulla tecnologia strategica con membri del consiglio nominati da Sinochem, fino a limitazioni dei diritti di voto. Provvedimenti che, inseriti in un contesto geopolitico profondamente cambiato nei rapporti con la Cina, potrebbero accelerare un riassetto che a più riprese è stato oggetto di indiscrezioni sul mercato.

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