Pil

Nel primo trimestre 2023 l’Italia è cresciuta di piú rispetto ad altri paesi europei, come Francia e Germania, che hanno visto contrarsi il Pil rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3%, e perfino degli Stati Uniti, che hanno registrato un incremento dello 0,3%. Lo rileva l’Istat che evidenzia una crescita del Pil italiano dello 0,6%, più alto di 0,1 punti percentuali rispetto all’indicazione preliminare.

Pil, l’Italia scavalca Francia e Germania

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono tendenti al rialzo, con una crescita dello 0,7% dei consumi finali nazionali e dello 0,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, dell’1% e dell’1,4%. Nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti e delle ISP è aumentata dello 0,5% e quella delle AP dell’1,2%.

Settori e aree dove sono aumentati gli investimenti

L’aumento del totale degli investimenti è stato determinato dalla spesa per impianti, macchinari e armamenti che è cresciuta dello 0,8%. In rialzo del 6,8% la componente di mezzi di trasporto, da quella delle abitazioni e dei fabbricati non residenziali e altre opere rispettivamente pari allo 0,7% e all’1,5%, dagli investimenti in prodotti di proprietà intellettuale cresciuti dello 0,3%. La spesa in risorse biologiche coltivate è scesa dello 0,8%. Gli acquisti di beni durevoli sono cresciuti del 2%, quelli di beni non durevoli dell’1,4%, quelli di servizi dello 0,1%, mentre quelli di beni semidurevoli sono diminuiti del 3,1%

L’Istat stima una crescita dell’economia italiana

La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la ripresa dell’economia italiana nel primo trimestre del 2023 dopo la battuta d’arresto di fine 2022. A inizio anno la crescita del Pil è risultata pari allo 0,6% in termini congiunturali e all’1,9% in termini tendenziali. Entrambe le misure registrano una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima preliminare di fine aprile. Anche la crescita acquisita per il 2023 è positiva, pari allo 0,9%. La ripresa è dovuta alla domanda interna con contributi positivi dei consumi privati per 0,3 punti percentuali e dei consumi pubblici e degli investimenti entrambi per 0,2 punti percentuali. Negativi invece per 0,1 punti percentuali i contributi sia delle scorte, sia della domanda estera netta. In ripresa dell’1,3% in termini congiunturali le ore lavorate, dello 0,8% le posizioni lavorative e dell’1,1% le unità di lavoro, mentre i redditi da lavoro dipendente pro-capite risultano stazionari.

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