02.05.2019
Nel primo trimestre del nuovo anno l’attività di Bnp Paribas risulta in aumento nelle tre divisioni operative, in particolare con la ripresa progressiva in corporate e investment banking (Cib). Il margine d’intermediazione, pari a 11.144 milioni di euro, cresce del 3,2% rispetto al primo trimestre 2018 (+3,9% a perimetro e tassi di cambio costanti).
Nelle divisioni operative, il margine di intermediazione è in crescita del 4,4%, con una leggera flessione in domestic markets (-0,2%), dove l’effetto del contesto di tassi bassi non è stato completamente compensato dal dinamico sviluppo dell’attività, in particolare nelle linee di business specializzate; con un incremento sensibile in international financial services (+9,5%) a seguito del soddisfacente sviluppo dell’attività; e con un aumento in Cib (+3,5%) grazie alla progressiva ripresa dell’attività della clientela.
I costi operativi del gruppo, pari a 8.449 milioni di euro, sono in aumento del 2,3% rispetto al primo trimestre 2018 (+1,4% a perimetro e tassi di cambio costanti) e consentono di generare un effetto forbice positivo. Tali costi includono l’impatto non ricorrente dei costi di trasformazione delle linee di business e dei costi di ristrutturazione delle acquisizioni2 per 206 milioni di euro (211 milioni di euro nel primo trimestre 2018).
I costi operativi del gruppo dell’ad Jean-Laurent Bonnafé, contabilizzano d’altra parte sul trimestre la quasi totalità delle tasse e dei contributi annui (fra cui in particolare il contributo al fondo unico di risoluzione) in applicazione del regolamento europeo sulle modifiche e interpretazioni dei Principi Contabili internazionali relativi ai tributi, contenuti nell’Ifric 21, per un importo di 1.139 milioni di euro (1.109 milioni di euro nel primo trimestre 2018). Al netto dell’impatto di Ifric 21, i costi operativi sono quindi in crescita del 2,2% (+1,2% a perimetro e tassi di cambio costanti).
I costi operativi delle divisioni operative crescono del 3,1% rispetto al primo trimestre 2018: oltre ad essere in progressione dello 0,4% per domestic markets1, con un calo nelle reti e un aumento nelle linee di business specilizzate a seguito dello sviluppo dell’attività, essi aumentano del 6,3% per international financial services a causa della crescita delle linee di business e degli effetti di perimetro e aumentano del 3,1% in Cib.
Le divisioni operative registrano un effetto forbice positivo grazie all’attuazione, in linea con il piano 2020, di misure di riduzione dei costi (169 milioni di euro di economie generati nel trimestre, per un totale di 1.324 milioni di euro dall’avvio del programma, all’inizio del 2017).
Il risultato lordo di gestione di Bnp Paribas si attesta quindi a 2.695 milioni di euro, con un incremento del 6,2% (+12,5% a perimetro e tassi di cambio costanti) e registra un aumento del 7,9% per le divisioni operative.
Il costo del rischio, pari a 769 milioni di euro, aumenta del 25,0% rispetto al primo trimestre 2018. Tale incremento è il risultato di riprese di valore su accantonamenti in Cib e personal finance nello stesso periodo dell’anno scorso.
Con 38 punti base in rapporto agli impieghi a clientela, il costo del rischio resta a un livello contenuto, in particolare grazie al buon controllo dei rischi in fase di origination, al contesto di tassi bassi e all’ulteriore miglioramento in Italia.
Il risultato operativo del gruppo, pari a 1.926 milioni di euro (1.923 milioni di euro nel primo trimestre 2018), è in aumento dello 0,2% (+8,0% a perimetro e tassi di cambio costanti). L’incremento è del 2,5% per le divisioni operative.
L’altro risultato netto non operativo ammonta a 757 milioni di euro (333 milioni di euro nel primo trimestre2018) e registra l’impatto straordinario della plusvalenza derivante dalla cessione del 14,3% di Sbi Life in India (+838 milioni di euro) e dalla svalutazione di goodwill (-318 milioni di euro). Nel primo trimestre 2018, tale voce contabilizzava una plusvalenza sulla cessione di un immobile per +101 milioni di euro.
L’utile ante imposte, pari a 2.683 milioni di euro (2.256 milioni di euro nel primo trimestre 2018), è quindi in crescita del 18,9%. Il tasso medio di imposizione sugli utili si attesta al 23,3%, grazie in particolare alla debole tassazione sulla plusvalenza da cessione a lungo termine di Sbi Life.