Nove mesi di carcere e una sanzione da 8.000 euro per aver pubblicato recensioni false su Tripadvisor. È la sentenza – potenzialmente rivoluzionaria – del Tribunale penale di Lecce che ha condannato il proprietario della PromoSalento, un’agenzia che vendeva pacchetti di recensioni false a titolari di ristoranti e hotel in Italia. A chi non è mai capitato di leggere sul sito più utilizzato che ci sia dei giudizi che sembrano eccessivamente severi o – di contro – più vicini all’agiografia che alla semplice constatazione di quanto bene si è mangiato. Era uno dei più grandi segreti di Pulcinella della rete: i ristoratori pagano agenzie esterne per ricevere commenti positivi e per mandarne di negativi ai competitor in modo da scalare posizioni e, di conseguenza, visibilità. Insomma, un meccanismo perverso che non sembrava poter essere arginato. Esulta Tripadvisor – che pure non era riuscita a impedire il proliferare di questo circolo vizioso – parlando di «sentenza storica per Internet». Esultano i ristoratori (almeno quelli in buona fede). Esultano anche gli utenti, che pure – condizionati dalle migliaia di programmi di cucina – hanno ormai assunto lessico e postura da critici gastronomici, giudicando la location e il cibo come se fossero compagni di banco di Cannavacciuolo, Cracco o Heinz Beck. Intanto però un primo argine si è posto e d’ora in poi fidarsi delle recensioni di Tripadvisor sarà un po’ più facile. Fino al prossimo escamotage.