Parità di genere e ESG al centro della tavola rotonda a “Gender equality and ESG principles in leadership management and decision-making process”, a Roma presso la sede di Si.Camera. Le donne potrebbero fornire un significativo contributo alla crescita del PIL europeo se venissero fornite loro pari opportunità rispetto ai colleghi uomini: una crescita potenziale stimata dall’Istituto europeo per l’uguaglianza (Eige) fino a 3,15 trilioni di euro entro il 2050.
Ne sono convinte anche le imprenditrici europee: tra le principali evidenze dell’Eurochambres Women Network Survey 2023, pubblicato a fine aprile, le intervistate di 24 nazioni (UE e paesi limitrofi) indicano tra le principali priorità quella di avere le stesse opportunità e pari retribuzioni. Richiedono che vengano garantite concrete possibilità di accesso alla formazione, alla qualificazione professionale e a posizioni manageriali.
Parità di genere e ESG: l’Osservatorio per l’imprenditoria femminile di Unioncamere
L’evento è stato organizzato dall’Eurochambres Women Network (EWN) in collaborazione con Unioncamere e la Camera economica della Croazia (HGK), Unioncamere Europa e il Comitato Imprenditoria femminile della Camera di commercio di Roma. Moderatrice dell’incontro è stata Marina Rožić, presidente di EWN e segretario generale di HGK.
“Il networking è la chiave del nostro lavoro – ha sottolineato in apertura della giornata Tiziana Pompei, vicesegretario generale di Unioncamere – e appuntamenti come quello odierno sono importanti perché offrono l’opportunità di condividere esperienze concrete e best practices, come l’Osservatorio per l’imprenditoria femminile di Unioncamere, strumento unico in Europa”.
L’importanza degli aspetti ESG
Le esperienze e le best practices in ambito di politiche ESG – acronimo che si riferisce ad ambiente, società e governance quali parametri per valutare il credito sociale di un’azienda – sono state al centro della giornata di lavori romana. I vantaggi della presenza femminile nell’ambito degli organi di governo, è stato evidenziato, sono evidenti: quando la quota di donne nei CdA è compresa tra il 30 e il 40%, le aziende hanno maggiori probabilità di ottenere migliori risultati finanziari e rendimenti più elevati, oltre a migliori risultati ESG relativi ad ambiente e società.