Betta Maggio, founder e ceo di U-Earth

I cittadini europei sono sempre più preoccupati per l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla loro salute, oltre che sull’ambiente. È quanto emerge da un recente sondaggio di Eurobarometro, secondo il quale l’89% ritiene che le malattie respiratorie siano dovute proprio allo smog, e il 67% che le norme Ue sulla qualità dell’aria andrebbero rafforzate. Per l’Oms addirittura il 99% della popolazione mondiale è esposto quotidianamente a un’aria non sicura. In questo scenario non sorprende che l’aria pura stia diventando una richiesta di welfare aziendale: a tutte le aziende che vogliono avere un impatto immediato e misurabile sulla salute dei loro dipendenti e clienti e sulla decontaminazione del pianeta. la biotech U-Earth propone Pure Air Zone, un nuovo standard di qualità dell’aria, un servizio B2B progettato per purificare l’aria dagli inquinanti, compresi virus e batteri. 

Pure Air Zone è uno spazio qualificato come “area con aria purificata”, dove si respira a pieni polmoni grazie all’azione di un elegante purificatore cilindrico dalle dimensioni compatte, un po’ C1-P8 di Guerre Stellari, plug & play e a basso consumo. Il meccanismo di funzionamento replica due fenomeni esistenti in natura: da un lato l’attrazione delle cariche molecolari che richiama gli inquinanti nel bioreattore; dall’altra l’azione di batteri ed enzimi selezionati dal mondo naturale – una formulazione proprietaria di U-Earth che prende il nome di U-Ox® – per catturare, digerire e neutralizzare i contaminanti dell’aria di ogni tipo e della più piccola dimensione, senza produrre rifiuti nocivi.

«La pandemia ce lo ha insegnato: per vivere dobbiamo respirare aria pulita. Tuttavia, secondo il Who, il 99% della popolazione respira aria inquinata» dice Betta Maggio, founder e Ceo di U-Earth. «Abbiamo imparato che mangiare sano, tutti i giorni, è fondamentale per stare bene. La stessa cosa vale per l’aria. Noi esistiamo per questo: far sì che l’aria pulita diventi un diritto per tutti. Grazie ad un servizio biotech di purificazione dell’aria che oltre a decontaminare il pianeta offre alle aziende la possibilità di dimostrarlo, di divulgare i propri investimenti, contribuendo in prima persona alla sensibilizzazione del grande pubblico. La lotta al climate change la si fa insieme: la consapevolezza e il contributo di tutti sono una conditio sine qua non».

La suite Pure Air Zone è completata da un set di sensori IoT per il tracciamento della qualità dell’aria e da un’interfaccia cloud, che consente alle aziende di monitorare la qualità dell’aria in tempo reale, identificare eventuali i problemi e intervenire immediatamente laddove necessario. Il costante tracciamento permette anche di valorizzare l’investimento come strumento di marketing strategico, anche con l’utilizzo dell’app Pure Air Zone, scaricabile da Apple Store e Google Play, che incoraggia l’impegno e le azioni a sostegno della lotta contro il cambiamento climatico attraverso una serie di strumenti e servizi. C’è infine U-Lamp, una luce ultravioletta germicida di nuova generazione che, a differenza di altre tecnologie Uvc, neutralizza in modo sicuro il Sars-Cov-2 e altri virus e batteri nocivi, in presenza delle persone all’interno di un ambiente. Si tratta di un add-on alla suite Pure Air Zone, che potenzia l’effetto del purificatore contro virus e batteri o lo sostituisce dove non sia possibile installare bioreattori. U-Lamp è un dispositivo ideale per luoghi affollati come sale riunioni, autobus, scuole o sale di aspetto.

U-Earth ha attualmente uffici a Londra, Milano e Bucarest, con un presidio negli Stati Uniti in fase di attivazione, ed è presente online in 129 Paesi. La biotech lavora con aziende di numerosi settori: sport, sanità, servizi, retail, hospitality, istruzione e ambienti industriali. Tra i clienti che hanno scelto U-Earth figurano realtà quali Basf, Microsoft, numerosi team di F1, MotoGP e SailGP, oltre che ristoranti stellati Michelin. Il team, distribuito in tutta Europa, è costituito per il 64% da donne e ha un’età media di 33 anni.