Secondo giorno di scalata dei listini in Borsa per Intesa Sanpaolo e Ubi Banca. L’effetto prodotto dall’offerta pubblica lanciata a sorpresa dal ceo Carlo Messina fa guadagnare ai due titoli rispettivamente lo 0,27% e lo 0,25%.


Credo che l’ops di Messina abbia sorpreso un po’ tutti. Al momento, non è stato dato mandato a consulenti per giudicarla (Ferruccio Dardanelli, cda Ubi)
Entusiasta il presidente di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro che a margine del comitato direttivo dell’Abi, stamattina, dichiara: “Vedo che l’ops è piaciuta al mercato e il mercato ha sempre ragione. Credo che la reazione del mercato abbia dato una misura del vantaggio che tutti gli azionisti ottengono da questa operazione”.
Ieri Messina tranquillizzava le fondazioni presenti nella compagine societaria di Ubi assicurando che, se l’acquisizione andrà in porto, le modifiche alla composizione del capitale saranno minime. Anche Gros-Pietro oggi ne parla. “Io ho il massimo rispetto per il cda di Ubi quindi faranno le valutazioni che ritengono opportune. La nostra è un’offerta rivolta a tutti gli azionisti, sia quelli di Intesa Sanpaolo sia quelli di Ubi”.
Proprio dal consiglio di amministrazione di Ubi Banca, riunito stamattina per discutere l’offerta di Intesa in attesa che arrivino le specifiche, arriva la posizione di uno dei suoi componenti, Ferruccio Dardanello. “Abbiamo preso atto di quello che è successo”. Dardanello definisce l’ops di Messina “sorprendente, credo siano stati sorpresi un po’ tutti” e aggiunge che, al momento, non è stato dato mandato a consulenti per giudicarla. “Non ci sono ancora”, ha risposto. Fonti bene informate ritengono che Credit Suisse sia interessata al ruolo.
La sorpresa è lo stato d’animo anche di Stefania Bariatti, presidente del cda di Monte dei Paschi di Siena. Per il resto, sugli effetti di un potenziale merger tra le due banche sul sistema compresa la stessa Mps (su cui da anni gira la voce di un possibile interesse da parte di Ubi), Bariatti si limita a un “no comment” entrando nel comitato direttivo di Abi, di cui è vice presidente.
Secco “no comment” della presidente del cda di Mps, Stefania Bariatti, sugli effetti dell’ops di Intesa sul futuro del suo istituto
La strada imboccata da Intesa porta alla creazione di un grande soggetto bancario continentale. Orientamento, come ha sottolineato ieri Messina, espresso anche dalla Bce, che spinge da tempo a una riduzione della parcellizzazione del sistema bancario dello Stivale.
“Noi siamo una banca ambiziosa”, dice Gros-Pietro. “Il consolidamento è imposto dal cambiamento del mercato, dalla tecnologia e dal desiderio dei clienti, che vogliono ottenere servizi sempre più efficienti e facili da usare. Questa è una necessità ineludibile”.
Gros-Pietro smentisce, poi, le notizie di stampa che parlano di operazioni alternative all’acquisto di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo. In particolare quella di un accorpamento con Bnp. “No, non ne ho la minima idea”, ha risposto ai cronisti.
La coincidenza tra la presentazione del piano industriale di Victor Massiah e l’offerta di acquisto? “Credo sia importante quando si fa un’offerta avere chiara la situazione sulla quale ci si sta muovendo e naturalmente”, risponde il presidente del cda, “la valutazione di un documento importante, come il piano, chiarisce tutto. L’importante è che l’operazione porti valore a tutti gli azionisti e a tutte due le banche, a tutti coloro che lavorano nelle due banche e ai loro clienti”, continua, “perché si troveranno una struttura più grande, con maggiori economie di scala”.
Reazioni positive si registrano anche da Palazzo delle Finanze. “Non posso commentare l’operazione ma è importante il rafforzamento del settore bancario italiano”, commenta il ministro, Roberto Gualtieri, durante un’intervista a Radio Capital ripresa da Adnkronos. “Il sistema bancario italiano ha fatto passi in avanti importanti e ora le condizioni sono molto più solide”. Ma gli impegni legati anche “alle sfide dell’innovazione tecnologica, richiedono forme di consolidamento che si svolgono in logiche di mercato”. E davanti a operazioni come quella annunciata da Intesa “è bene che la politica si tenga un passo
indietro” conclude.