di Alessandro Faldoni
Con l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime, a partire dalle cosiddette terre rare, connesso alla guerra in Ucraina, le imprese sono alla ricerca di soluzioni e opportunità innovative. Una di queste è il noleggio operativo, il sistema che consente a un’azienda di noleggiare qualunque bene, dagli impianti industriali, tecnologici agli arredi, in cambio di un canone, non indebitandosi e potendo così mantenere capitale circolante per realizzare nuovi investimenti strategici. Domorental, società con sede a Milano che ha introdotto dagli Usa in Italia il performance renting, un’ evoluzione del noleggio operativo, in questi giorni ha presentato il nuovo pay off (asset as a service, un “bene come un servizio”) e annuncia di scommettere sui megatrend, ossia su quei settori che da un lato assecondano la tendenza mondiale di sostenibilità e nuove tecnologie dall’altro siano anticiclici. Ne parliamo in questa intervista con Claudio Mombelli, Ceo di Domorental, già ai vertici di captive finanziarie sia all’estero che in Italia di aziende quotate come Compaq Computer Corporation, Hewlett-Packard, Acer, Esprinet e start up per il renting Ict nella Gdo e nei canali online.
Claudio Mombelli, a quali settori guardate con maggiore interesse?
Stiamo attualmente supportando, nella prospettiva della sustainability e digital transformation, attraverso la formula del noleggio operativo, progetti chiavi in mano principalmente in otto aree di business: Proptech (shortrent/studentati/Rsa, coworking, impianti sportivi, retail e Gdo); Energy Transition (energia rinnovabili, fotovoltaico, cogenerazione, climatizzazione, solare termico, pompe di calore, caldaie, domotica); Circular Economy (re-sale stores, second hand macchine utensili usate, macchinari riciclo materiali); Agritech (vertical e precision farming, tecnologia, impianti/macchinari per agricoltura, caseifici, enologia, allevamenti); Smart Cities (Comuni e PA, tecnologie comunicazione/ mobilità/ ambiente/efficienza energetica, sicurezza/colonnine ricarica elettrica); MedTech (health care, telemedicina, medical devices, poliambulatori e laboratori); Intelligence Industry (meccanica e macchine utensili AI based/linee di produzione, robotica, innovazione); Security software anche in iCloud (Ict, data center, software, Artificial intelligence).
Che cosa hanno in comune questi temi?
Il vantaggio principale del nostro modello è che consente alle aziende di essere updated, di realizzare in modo veloce il business non indebitandosi e disponendo di liquidità. Crediamo però che il nostro servizio ha effetti potenziati se applicato in contesti attualissimi, che vedono nella sostenibilità e nelle nuove tecnologie il volano della crescita. Pensiamo a Next Generation EU, il programma di rilancio dell’Unione europea che, con uno stanziamento di 750 miliardi di euro, mira di fare dell’Europa la prima area innovativa del mondo a emissioni zero, scommettendo su sostenibilità, digitalizzazione e inclusione. Guardiamo a cerchie come il proptech, la circular economy, le smart cities, la meditech, tutti temi espressamente previsti anche dal nostro Pnrr – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
Come si concilia la vostra offerta con la congiuntura attuale, a partire dai costi dell’energia derivanti della guerra in Ucraina, che sta mettendo in grande crisi le aziende, in particolari le Pmi, il tessuto connettivo, le eccellenze della nostra economia?
I nostri settori target vanno in un’ottica di creare un sistema sinergico che faciliti il miglioramento della economia. Il tema dell’approvvigionamento energetico è fondamentale. In proposito abbiamo messo a punto “Rental & Procurement Efficientamento Energetico”, l’acceleratore del business, basato sul sistema e sui vantaggi del noleggio operativo, e dell’efficienza energetica dell’intera filiera dello smart building: dall’azienda cliente finale al produttore (caldaie, fotovoltaico, solare termico, pompe di calore, accumulatori, domotica etc.), dagli installatori alle ESCo (Energy Service Company) e multiutility.
Come vede il futuro delle otto aree di interesse che presidiate: Proptech, Energy Transition, Circular Economy, Agritech, Smart Cities, MedTech, Intelligence Industry, Security software anche in iCloud?
Abbiamo fatto una lunga riflessione e siamo arrivati a individuare quei settori che assecondano la nuova tendenza del mondo e che in un certo senso sono anticiclici, non risentono cioè di congiunture. Pensiamo al desiderio di sicurezza diffuso nei comportamenti e nella mentalità delle persone dopo la pandemia da Covid-19, ma anche a quello di tecnologia, città intelligenti, medicina a distanza, di circular economy. Consideriamo anche l’ultima estate, con la siccità. Di qui, per esempio, l’impegno nell’agritech con le nuove tecnologie, a iniziare dal precision farming, che consente un risparmio di risorse e facilita l’utilizzo mirato dei prodotti sulle colture. Guardiamo anche all’intelligenza artificiale, tutti ambiti che saranno imprescindibili nei prossimi anni e che ci introducono al mondo del metaverso, in cui dovrà agire anche il performance renting.
Un vostro settore d’azione era l’hospitality.
Continueremo a lavorare anche in questo comparto, in proposito voglio ricordare “Rental & Procurement Hospitality”, il servizio di consulenza e noleggio per il comparto dell’hospitality (alberghi, residence, case vacanze, affitti brevi etc.), che consente agli operatori di approvvigionarsi di arredi, attrezzature e impianti finanziandoli attraverso la formula tecnica del noleggio, come abbiamo detto senza cioè intaccare il capitale circolante e ricorrente al finanziamento bancario, purché ci sia la tecnologia come elemento abilitatore del business. In questo caso noi parliamo di proptech.
Il nuovo pay off è “asset as a service”? Perché?
Abbiamo riscontrato che sempre più le nostre aziende clienti hanno capito il valore della nostra offerta che abbiamo sintetizzato nel nuovo pay off. Non solo tramite il nostro sistema, l’azienda non spende e non si indebita, ma, pagando un canone il bene diventa servizio. Il noleggio operativo è diverso dal leasing, il primo a bilancio viene registrato nella voce costi, il secondo (il leasing) come debito e conto capitale. Tutto questo ha implicazioni molto importanti in termine di visione imprenditoriale e consente di ottenere una working capital efficiency. I beni strumentali, in questo modo, non hanno di per sé valore ma diventano un acceleratore della crescita.
Abbiamo detto che un’azienda, invece di comprare impianti industriali, tecnologici o arredi, li indica a Domorental: quest’ultima li acquista e poi li noleggia alla prima. Cosa succede al termine del servizio?
La durata del servizio, diversamente da quanto prevedono sia il leasing che il noleggio tradizionale, non è prefissata, ma ogni contratto viene costruito “su misura” in base alle caratteristiche dei beni e della clientela. Al termine del performance renting, l’utilizzatore ha anche la possibilità di disporre del bene a un prezzo vantaggioso.
Un’ultima domanda, anche i fornitori dei beni che voi noleggiate traggono vantaggio?
Certamente sì. Conseguono qualificazione del servizio, supporto alla vendita e fidelizzazione del cliente, supporto finanziario, immediata disponibilità dell’importo relativo alla fornitura del bene senza rischi di credito o dilazioni di pagamento, possibilità di negoziazione con l’utilizzatore passando dalla logica dal prezzo di fornitura a quella del costo di utilizzo.