A dispetto del luogo comune che vede gli italiani come un popolo di formichine poco propense a investire il danaro guadagnato, un’indagine condotta da OnePoll per conto di Bitpanda (piattaforma digitale europea di investimento lanciata da poco sul mercato italiano), su un campione di mille connazionali, mostra che i connazionali manifestano un elevato interesse verso le attività di investimento. Secondo lo studio, infatti, ben il 66% degli intervistati si è dichiarato pronto a investire per aggiungere qualcosa alle proprie entrate. Sono soprattutto i giovani i più convinti, mentre l’interesse sembra calare dopo i 44 anni, attestandosi al 55% per gli over 55, contro il 67,5% dei Millennials (fino ai 34 anni) e della Generazione Z (18-24 anni). Complessivamente gli uomini (78%) risultano essere più inclini alle attività di investimento rispetto alle donne (60%).
Secondo la ricerca il lockdown ha avuto come conseguenza anche quella di sperimentare una diversa gestione dei risparmi (secondo il 43% del campione) con gli investimenti in azioni e criptovalute in testa. “Gli italiani sono per tradizione grandi risparmiatori, ma la nostra indagine dimostra che non solo sono potenzialmente molto aperti al mondo degli investimenti, ma che hanno anche una gran voglia di assumere il controllo della propria vita finanziaria – spiega Orlando Merone, Country Manager di Bitpanda – Il numero di utenti sulla nostra piattaforma, per esempio, è più che raddoppiato rispetto al 2020”.
Lo studio ha analizzato anche le motivazioni che spingerebbero gli italiani a investire, facendo emergere una concomitanza di fattori esterni e interni attribuibili soprattutto alla necessità di contenere l’esposizione al rischio e alla volontà di mantenere una gestione consapevole delle operazioni. D’altronde, per il 52% di coloro che non hanno mai investito la paura di perdere soldi è risultata essere il principale freno al desiderio di investire, seguita al 43% dal timore di incappare in truffe online. La sicurezza rappresenta infatti il fattore più rilevante: il 47% degli intervistati identifica nella possibilità di operare con strumenti finanziari dal rischio contenuto il principale incentivo al primo investimento, seguito, al 41%, dalla possibilità di disporre di una somma di denaro sufficiente a non pregiudicare le spese ordinarie in caso di perdita. Sviluppare adeguate competenze finanziarie e poter investire in strumenti non eccessivamente complessi sono invece i due fattori principali per determinare una gestione consapevole dell’investimento, rispettivamente per il 35% e il 30% del campione.
Quanto al budget medio indicato dagli italiani che non hanno mai investito, è di 260 euro. Infine, la disponibilità economica sembra essere ancora un elemento limitante per le donne: quelle che non hanno mai investito, nel 42% dei casi hanno lamentato di non avere abbastanza soldi per investire, barriera riscontrata solo dal 30% degli uomini. Il dato trova conferma anche nella differenza di budget: gli uomini investirebbero una cifra intorno a 316 euro, contro i 229 euro delle donne.