Bankitalia sempre più green: smaltimento delle banconote solo nei termovalorizzatori
Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia

La Bance Centrale Europea dà l’ok alla prima serie di misure applicate da Banca d’Italia per la gestione dei prestiti bancari emergenziali. Ossia i finanziamenti introdotti dal decreto legge Liquidità per garantire credito all’economia reale e per favorire l’accesso delle banche italiane alla liquidità offerta dall’Eurosistema.

Le domande di prestito prese in considerazione dagli istituti di credito devono essere quelle garantite da Sace e dal Fondo per le Pmi per far fronte all’emergenza Covid-19. Lo scarto di garanzia applicato a ciascun prestito terrà conto sia del rating del garante, per la percentuale di copertura della garanzia sull’importo complessivo del prestito, sia del rating del debitore (se idoneo e disponibile) per la parte non garantita.

Nella categoria dei prestiti emergenziali rientrano anche quelli privi di analisi qualitativa, ma forniti solo di valutazione statistica, prodotta dal sistema di via Nazionale dedicato alla valutazione della qualità creditizia (Icas). Ciò vale anche per i finanziamenti conferiti singolarmente. Questa è una novità: finora le valutazioni erano utilizzate solo per i prestiti conferiti all’interno dei portafogli di crediti alle imprese.

Questi ultimi potranno essere conferiti in garanzia a prescindere dalla probabilità di insolvenza attribuita al debitore. L’istituto guidato da Ignazio Visco cancella, quindi, il limite del rischio di insolvenza precedentemente fissato al 10%. Lo stesso vale per prestiti erogati sotto forma di factoring pro solvendo e non più solo di factoring pro soluto, sia nello schema ordinario sia in quello temporaneo degli Acc.

Resta la regole secondo cui possono essere conferiti in garanzia solo i prestiti performing sia all’atto del conferimento che durante tutta la durata dello stesso. Queste misure “entreranno in vigore il 25 maggio 2020 e saranno applicate fino a settembre 2021. Entro questa data”, comunica Bankitalia, “il Consiglio direttivo della Bce valuterà la loro proroga per assicurare un’adeguata disponibilità di garanzie per le controparti, anche considerando che è attualmente previsto che gli schemi Acc nazionali restino in vigore fino a marzo 2024”.

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