
La settimana scorsa non una, ma ben due grandi organizzazioni economiche intergovernative hanno ridotto le loro previsioni di crescita economica globale.
L’Ocse e la Banca Mondiale non erano esattamente di buon umore quando hanno fornito le loro previsioni per il 2022 a dicembre e gennaio, e va da sé che da allora sono successe molte cose. Ricapitoliamo, nel caso in cui siate rimasti distratti: la guerra in Ucraina ha fatto salire i prezzi dell’energia e dei generi alimentari in tutto il mondo, mentre la politica cinese di zero Covid ha sconvolto il commercio internazionale. Le cose non potevano che andare in un modo: l’Ocse ha ora declassato le sue previsioni economiche globali dal 4,5% al 3% e la Banca Mondiale dal 4,1% al 2,9%. Entrambi hanno attribuito la colpa all’impennata dei prezzi, con l’Ocse che ha addirittura quasi raddoppiato le previsioni di inflazione per i Paesi membri nel 2022.
Regno Unito quasi paralizzato
Per quanto riguarda il prossimo anno, l’Ocse prevede che l’economia globale crescerà solo del 2,8%. Ma le previsioni per un paese sono particolarmente disastrose: l’organizzazione ritiene che l’economia del Regno Unito non crescerà affatto. Questo perché il suo tasso di inflazione è più alto rispetto alla maggior parte delle altre economie avanzate, il che significa che dovrà aumentare i tassi di interesse più rapidamente per tenere i prezzi sotto controllo. Questo e l’aumento delle tasse freneranno la spesa, il che potrebbe paralizzare la crescita del Regno Unito. In effetti, solo la Russia – ostacolata dalle sanzioni – è destinata a registrare una performance peggiore tra i Paesi del G20.
L’Ocse si è detta più fiduciosa che non si verifichi una stagflazione – la combinazione di alta inflazione e bassa crescita – come quella degli anni ’70, quando l’impennata del prezzo del petrolio portò a prezzi in fuga e a una grave disoccupazione. Ha sottolineato che oggi le economie sviluppate sono più alimentate dai servizi che dall’energia, mentre le banche centrali – ora per lo più indipendenti dai governi – sono più libere di prendere decisioni difficili per affrontare l’inflazione.