Dici Nokia e pensi ai “telefonini”. E all’abbraccio mortale con Microsoft, che nel 2014 ha catapultato il brand al 98esimo posto della classifica di Interbrand, quando solo cinque anni prima era al quinto posto. Ma per il marchio finlandese quella della telefonia cellulare è stata una parentesi. Nel corso della sua storia (Nokia è nata nel 1865) l’azienda finlandese ha cambiato più di una volta pelle: all’inizio era una segheria, ma ha prodotto anche cavi elettrici e telefonici e persino stivali di gomma. E oggi, chiusa – ma non troppo – la parentesi dei telefonini e relativi primati (il primo Gsm, il primo videogioco, Snake, la prima cover intercambiabile, la prima fotocamera) è ora di pensare ad altro. Ma senza allontanarsi troppo. Perché in fondo, «Nokia ha plasmato il settore delle telecomunicazioni per oltre cento anni e il Nokia Bell Labs conta 9 premi Nobel», spiega a Economy Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e vice presidente di Nokia Italia.
E in Italia?
Siamo circa 1.300 e uno su cinque è impegnato in attività di ricerca e sviluppo. Siamo presenti nelle reti mobili 2G, 3G, 4G e 5G e due linee a banda larga su tre in Italia sono su tecnologia Nokia. Siamo anche un fornitore leader di reti di trasporto ottico e a microonde. Insomma, facciamo sentire la nostra voce nell’ecosistema del settore e siamo tra i protagonisti della business community italiana.
Quello che il grande pubblico non sa è che, al di là dei cellulari, Nokia è il terzo produttore mondiale di apparecchiature di rete.
Mi permetto di specificare meglio: come riportato da Analysys Mason siamo al primo posto nel software per telecomunicazioni e, come afferma Dell’Oro Group, siamo al secondo posto nelle infrastrutture di telecomunicazione globali. In aggiunta alle infrastrutture degli operatori di telecomunicazione, Nokia ha realizzato reti mission-critical per oltre 1.500 imprese leader nei segmenti dei trasporti, energia, produzione, webscale e settore pubblico in tutto il mondo. E quando il pianeta ci è sembrato piccolo siamo andati sulla luna…e non è una battuta. Lo sapeva che Nokia sta implementando la rete 4G on the moon?
Addirittura!
Io sono nata il giorno del primo sbarco dell’uomo sulla Luna. Può immaginare quanto mi è caro questo primato di Nokia. La Nasa, nell’ambito del progetto Artemis, ha selezionato Nokia come partner per le tecnologie di comunicazione sulla superficie lunare in collaborazione con la società americana Intuitive Machines, con l’obiettivo principale di stabilire una presenza umana sostenibile sulla superficie lunare entro la fine del decennio. Per la missione Artemis, Nokia ha sviluppato una soluzione di rete ultracompatta e a basso consumo energetico. In sostanza sarà creata una rete radio mobile per l’ambiente più estremo che si possa immaginare: questo avrà ricadute positive per lo sviluppo di reti terresti in ambienti particolarmente disagiati e remoti o per applicazioni mission critical, come ad esempio miniere, piattaforme di perforazione offshore, regioni artiche o desertiche e public safety.
Tornando coi piedi sulla terra?
Aziende leader in tutti i settori stanno sfruttando decenni di esperienza Nokia nella costruzione di alcune tra le più grandi e avanzate reti IP, ottiche e wireless del pianeta. Con oltre 340 referenze globali, di cui oltre 40 incorporano il 5G, Nokia è stata citata da numerosi analisti del settore come fornitore leader di reti wireless private in tutto il mondo. In effetti, ciò che tante persone stanno scoprendo ora – anche a causa della pandemia – è che un sistema di comunicazione affidabile e sicuro non è solo mobile, ma anche – a volte principalmente – fisso. Molte e complesse funzioni vengono attivate quando un semplice bit esce dallo smartphone o dal PC e raggiunge l’applicazione a cui si connette. In questa lunga, essenziale e critica catena di apparecchiature, Nokia è un leader indiscusso. Come sottolinea il nostro slogan: “Creiamo tecnologia che aiuta il mondo ad agire insieme”.
Quindi dopo aver contribuito in maniera determinante a sviluppare le tecnologie Gsm, 3G, Lte, la seconda (o terza, se non quarta) vita di Nokia si chiama 5G.
Più di 70 Paesi hanno implementato reti 5G e sono circa 180 le reti operative. Nokia ha firmato più di 230 accordi commerciali, con 68 reti già in funzione. Siamo stati recentemente riconosciuti come primi nei brevetti 5G essenziali concessi. Il nostro portafoglio comprende circa 20.000 famiglie di brevetti, di cui oltre 3.500 dichiarati essenziali per il 5G. Anche in Italia il 5G è ormai una realtà, in quanto i quattro maggiori operatori di telefonia mobile hanno attivato il servizio. Tutto ciò è accaduto a un ritmo molto più veloce di quello delle precedenti generazioni radiomobili. Il 2022 dovrebbe – o meglio deve – essere l’anno della svolta visto l’impatto positivo ampiamente riconosciuto del 5G sulla crescita economica.
Peccato che manchino le infrastrutture.
Ovviamente, il tema delle infrastrutture italiane è delicato e deve essere affrontato con decisione per favorire la diffusione del 5G e, più in generale, della banda ultralarga sul territorio. Rispetto alle generazioni precedenti, la copertura 5G dovrà seguire strategie diverse: il 5G non è semplicemente un 4G più veloce, ma è uno strumento fondamentale per la trasformazione digitale, in particolare delle imprese verso “la quarta rivoluzione industriale”. Quindi aree industriali, porti, aeroporti devono essere il primo target nella logica di copertura.
Dica la verità: non è ancora partito davvero il 5G che già state pensando al 6G.
È vero: con l’implementazione dei sistemi 5G in pieno svolgimento, è iniziata la ricerca verso i sistemi cellulari mobili 6G. Tenendo il passo con la tradizione di una nuova generazione di sistemi cellulari una volta ogni dieci anni circa, ci si aspetta che un sistema 6G sarà standardizzato prima del 2030. Quindi abbiamo avviato la ricerca su nuove tecnologie per il 6G.
E come sarà?
Ci aspettiamo che i dispositivi indossabili, come gli auricolari e i dispositivi incorporati nei nostri vestiti, diventeranno comuni e che potremmo iniziare a vedere anche bio-impianti cutanei. La digitazione touchscreen diventerà probabilmente obsoleta. I dispositivi che utilizziamo saranno completamente consapevoli del contesto e la rete diventerà sempre più sofisticata nel prevedere le nostre esigenze. Questo, combinato con nuove interfacce uomo-macchina renderà la nostra interazione con il mondo fisico e digitale più intuitiva ed efficiente.. Gesticolare e parlare con qualsiasi dispositivo diventerà la norma.
Sul gesticolare in Italia siamo già avanti. E per l’industria?
I casi d’uso industriali che si basano su requisiti molto più estremi per la comunicazione wireless richiederanno il 6G. La telepresenza olografica diventerà una possibilità sia per il lavoro che per l’interazione sociale. Per esempio, Nokia è all’avanguardia nella prossima generazione di reti wireless come leader del progetto per Hexa-X, l’iniziativa di punta 6G della Commissione europea per la ricerca che guiderà la visione generale del 6G. Gli obiettivi del progetto includono la creazione di casi d’uso e scenari 6G, lo sviluppo di tecnologie 6G fondamentali e la definizione di una nuova architettura per un tessuto intelligente che integri i principali abilitatori della tecnologia 6G.