Inflazione Usa: la flexible non preoccupa, ma occhio alla sticky

Le prospettive dei mercati finanziari per la seconda metà del 2021 dipendono soprattutto da come la Federal Reserve affronterà il tema dell’inflazione negli Stati Uniti, anche se la forte ripresa delle economie sviluppate rimarrà intatta. Tuttavia nel suo outlook per il secondo semestre 2021 NN Investment Partners ritiene che ci vorranno diversi mesi prima che di vedere segnali che determineranno se l’inflazione è transitoria o se la Federal Reserve potrebbe passare in modalità tapering. In questo contesto di “cruise control”, le azioni rimangono ovviamente più attraenti dei titoli di Stato. “In un mondo di inflazione transitoria, ci aspetteremmo che la Fed continuasse a parlare di tapering rimandando i rialzi dei tassi al 2023”, è il commento di Marco Willner, Head of Investment Strategy di NN IP. Che aggiunge: “In questo contesto, c’è un moderato potenziale di rialzo dei tassi negli Stati Uniti e, in misura minore, in Europa. Tuttavia, non possiamo escludere il nervosismo del mercato, dato che l’inflazione elevata continuerà nei prossimi mesi”.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Secondo Willner, il quadro delineato dovrebbe creare un ambiente in cui le azioni hanno ancora spunti dimoderato rialzo e i tassi dovrebbero poi salire gradualmente. “I mercati potrebbero essere volatili a causa delle forti dinamiche macroeconomiche e del nervosismo sempre legato alla stretta monetaria”, ribadisce lo strategist, che consiglia di rimanere neutrali sugli asset rischiosi. “In ogni caso riteniamo che l’inflazione statunitense raggiungerà il picco verso la fine di quest’anno e che varie pressioni inflazionistiche appaiano transitorie”, aggiunge Willner. Che spiega: “Molte interruzioni della catena di approvvigionamento dovrebbero esaurirsi nei prossimi mesi. Inoltre è probabile che l’Opec accetti di aumentare l’offerta. Infine la domanda repressa è una spinta finita e la scadenza del pacchetto di stimoli Usa costringerà i lavoratori a tornare sul mercato del lavoro”.

NN IP prevede inoltre che gli utili del secondo trimestre delle aziende Usa mostreranno il più grande cambiamento di crescita anno su anno (oltre il 60%), per poi cominciare a normalizzarsi, scendendo al 23% nel terzo trimestre e al 17% nel quarto. Questo rallentamento non è solo legato agli effetti di base, ma anche alle crescenti pressioni sui costi derivanti dall’aumento dei prezzi delle materie prime, dai costi di trasporto più elevati, dalle interruzioni della catena di approvvigionamento, dall’uso sub-ottimale della capacità, dai salari più alti e da tasse potenzialmente più salate. “Il ciclo economico sta procedendo a una velocità insolitamente elevata e nel prossimo periodo passerà dalla fase di recupero a quella di ciclo intermedio”, spiega Patrick Moonen, Principal Strategist di NN IP. Che conclude: “Questo non è necessariamente negativo per gli asset rischiosi, ma giustifica un approccio più equilibrato, che si allontani dalla pura esposizione alla crescita ciclica verso una crescita stabile e secolare”.