In un’intervista pubblicata da Il Sole 24 Ore a firma di Lucilla Incorvati, il presidente Aifi, Innocenzo Cipolletta, parla del provvedimento del Governo dedicato ai Pir. Questo, ma si attendono ancora i decreti attuativi, va nella giusta direzione perché punta a combinare l'incentivo fiscale con il finanziamento delle piccole imprese del mercato delle non quotate e le meno liquide come i titoli dell'Aim. Forse sarebbe stato opportuno allargare anche al private equity e al private debt perché sono entrambe forme che portano sostegno all'economia reale, ma come apertura iniziale va bene così. In merito ai decreti attuativi della riforma, nell'intervenire si potrà migliorare e innovare. Come Aifi ci si augura che questo venga fatto e si darà al Governo tutto il supporto tecnico necessario. Ad esempio, va chiarito subito che i vecchi Pir non sono toccati e le novità riguardano quelli nuovi. E poi si deve semplificare la valutazione degli investimenti in attività illiquide. Questo può mettere in una posizione di svantaggio queste asset class, fino a ridurre il valore dell'investimento per chi vi investe. Per sviluppare l'industria italiana del venture capitai, la via migliore sarebbe quella di dare vita a un fondo di fondi che è già previsto dalla legge di bilancio. Questo consentirebbe di far nascere nuovi fondi e allo stesso tempo funzionerebbe da salvaguardia per i gestori che vi investono. Il fondo di fondi si farebbe carico di analizzare e valutare i nuovi fondi e, dietro certi requisiti indispensabili, di procedere all'investimento. Quindi, sarebbe di supporto agli investitori che si approcciano per la prima volta a questo mondo.
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