La crescita degli abbonati di Netflix era destinata a rallentare dopo l’aggiunta di un mucchio di utenti nel 2020, ma il gigante dello streaming ha effettivamente perso spettatori per la prima volta in un decennio nello scorso trimestre. Ciò ha portato la percentuale di rating buy degli analisti sul titolo dell’azienda a crollare ai minimi di otto anni e Pershing Square di Bill Ackman a vendere la quota di oltre 1 miliardo di dollari che aveva accumulato solo pochi mesi fa. Ma con il prezzo delle azioni di Netflix in calo di oltre il 60% quest’anno, il loro scetticismo potrebbe essere… una buona occasione.
Cento milioni di utenti guardano “gratis”
Secondo le stime di Netflix, oltre ai 222 milioni di abbonati paganti, ci sono più di 100 milioni di persone che utilizzano il servizio senza pagare. L’azienda sta ora studiando dei modi per monetizzare questi spettatori, ad esempio, dando un giro di vite alla condivisione delle password, costringendo alcuni di loro ad abbonarsi. Oppure potrebbe chiedere agli abbonati che condividono i dati del proprio account di pagare di più, come sta già sperimentando in Cile, Costa Rica e Perù.
I non paganti sono una possibile miniera
La condivisione delle password può essere stata un motivo di rallentamento della crescita degli abbonati in passato, ma in realtà potrebbe essere un’opportunità di crescita per l’azienda in futuro. Se Netflix riuscisse a iscrivere anche solo un quarto di quei 100 milioni, potrebbe aumentare il numero di utenti dell’11%.
Questa è sempre stata una preoccupazione e lo sarà sempre. Secondo un rapporto, le aziende del settore dei media dovrebbero spendere 230 miliardi di dollari o più per i contenuti quest’anno, con l’intensificarsi della guerra dello streaming.
Un milione di utenti in più in Asia-Pacvifico
L’unico aspetto positivo che si possa evidenziare è che Netflix rimane ben al di sopra della maggior parte dei suoi concorrenti al di fuori degli Stati Uniti, grazie ai suoi enormi investimenti nella programmazione estera. Il successo sudcoreano “Squid Game”, ad esempio, ha aiutato Netflix ad aggiungere 1 milione di abbonati in Asia-Pacifico nello scorso trimestre – l’unica regione in cui l’azienda è riuscita a far crescere il numero di utenti.
Nel frattempo, Netflix sta lavorando a una potenziale soluzione: sta progettando di creare una versione del suo servizio a prezzi più bassi e dotata di pubblicità. Ciò potrebbe contribuire a ridurre le cancellazioni dovute al prezzo, attirando al contempo nuovi utenti e creando un nuovo flusso di entrate dalla pubblicità. Ma mentre HBO Max, che ha adottato una strategia simile, non ha ancora visto i suoi abbonati ai piani più costosi senza pubblicità passare all’opzione più economica, questo è ancora un rischio per Netflix.