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Bitcoin ha superato la barriera dei 40mila dollari per la prima volta dopo 19 giorni, grazie a due eventi molto significativi che hanno fermato il piano inclinato sul quale si era immesso. Il primo evento si è verificato il 9 giugno (data storica per tutto il mondo delle criptovalute), quando il Congresso del Salvador ha approvato una legge che riconosce al Bitcoin la dignità di una valuta al pari del dollaro Usa, con il governo salvadoregno che metterà a disposizione la strumentazione per le attività di mining alimentandola solamente con l’energia geotermica prodotta dai vulcani del luogo, così da non avere alcuna emissione di CO2, che era l’accusa all’origine dell’ondata di vendite delle ultime settimane.

Il secondo evento, come spiega Eliézer Ndinga, Research team di 21Shares, arriva ancora una volta dal fondatore di Tesla, Elon Musk, che ha affermato in questi giorni che la sua compagnia potrebbe riconsiderare i pagamenti in Bitcoin qualora si dimostrasse una chiara intenzione di rendere il mining un processo largamente basato sulle rinnovabili, almeno oltre il 50% del mix energetico. “Le prossime settimane saranno fondamentali per capire se Bitcoin si assesterà stabilmente sopra i 40mila dollari o se scenderà sotto i 30mila. Se si verificasse la seconda ipotesi, la situazione si aggraverebbe ulteriormente, mentre se si verificasse la prima, la fiducia nel mercato ne risentirebbe positivamente”, afferma Ndinga.

Ma che cosa succederà in concreto? Come spiega lo strategist, sebbene il Bitcoin si stia apprestando a registrare il primo ribasso dal primo trimestre del 2020, essendo scambiato a un prezzo inferiore di circa il 4% rispetto alla media degli ultimi 200 giorni (circa 42.300 dollari), le novità appena citate hanno dato nuova fiducia al mercato, come dimostra il parametro denominato Binary CDD, che confronta lo storico dei volumi di Bitcoin venduti dagli investitori di lungo periodo con il volume attuale. Da questa analisi si evince infatti che gli investitori di lungo periodo hanno accumulato criptovalute, poiché il Binary CDD indica che gli acquisti prevalgono leggermente all’interno di questa categoria. “Addirittura, questo indicatore ha raggiunto livelli che non si registravano dalla fine di ottobre 2020, cioè all’inizio dell’ultima grande impennata del mercato, e questo dimostra che i fondamentali di questo asset non sono cambiati agli occhi degli investitori”, dice Ndinga.

Il futuro del Bitcoin, secondo lo strategist, sarebbe luminoso anche in virtù dell’interesse da parte dei Mercati Emergenti. “Il Salvador ha aperto la strada ad altre nazioni per l’adozione del Bitcoin come riserva di valore legalmente riconosciuta, e questo importante traguardo potrebbe spingere anche i più scettici a rivedere la loro posizione sulle criptovalute – dice Ndinga – Un esempio è l’India, che probabilmente inizierà a classificare i Bitcoin come un’asset class”. Inoltre, ciò che ha fatto il Salvador mostra al mondo che il Bitcoin non è solamente “oro digitale”, ma anche un mezzo di pagamento leveraged, immune alle censure e in grado di consentire transizioni senza commissioni. “E questo è particolarmente importante per la piccola nazione dell’America centrale, che dipende fortemente dalle riserve in dollari, pari a 6 miliardi, ovvero circa il 20% del Pil nazionale”, conclude Ndinga.